Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Traffico di rifiuti, 25 imprenditori nei guai Merce inviata in Germania, evasi 6 milioni
Aziende sotto sequestro a Marghera e Malcontenta. Il capo è un trevigiano
con la Slovenia (dove l’azienda di Mogliano ha una filiale) . Fisicamente veniva invece raccolta nelle tre sedi operative (ora sotto sequestro preventivo): una a Malcontenta e Marghera (Venezia) e una a Casalvecchio (Foggia).
«A quel punto — chiarisce il tenente colonnello Fabio Marco Vetrano, comandante del Nucleo tributario della Guardia di Finanza di Treviso — venivano compilati in modo non veritiero i formulari che indicavano i luoghi di destinazione della merce, recando così un serio pregiudizio alla tracciabilità dei prodotti da smaltire». Quei rifiuti quindi — sostengono sempre i finanzieri — varcavano i confini, verso la Germania, dove venivano acquistati e pagati al prezzo di semilavorati, senza essere sottoposti ai necessari trattamenti. «Il nostro intervento va anche a garanzia del mercato — spiega il comandante provinciale della Finanza, Alessandro Nicola Serena — a tutela delle molte aziende che seguono le procedure in modo scrupoloso».
Oltre ai tre imprenditori destinatari delle misure cautelari, altri 22 (undici residenti in Veneto tra le province di Venezia, Vicenza, Padova e Treviso) sono stati segnalati a vario titolo per reati che vanno dall’attività organizzata per il traffico illecito dei rifiuti alla frode in commercio. A finire nei guai anche i responsabili delle aziende che effettuavano i trasporti.
Al profilo penale se ne aggiunge uno fiscale, perché gli accertamenti si sono anche concentrati sull’illecita gestione di 8800 tonnellate di rifiuti speciali non pericolosi. A questo punto agli uffici regionali potranno provvedere a recuperare l’ecotassa per un valore di circa 90mila euro. scende a otto mesi e 20 giorni; Graziano Barbierato da un anno scende a otto mesi e 20 giorni; Matteo Equisetto da 16 mesi a un anno e 20 giorni.
Il caso scoppiò nell’aprile 2008, con gli avvisi di garanzia di chiusura indagini per fatti che vanno dal 3 gennaio al 5 marzo di nove anni fa. I poliziotti, durante le indagini della Squadra Mobile all’epoca diretta da Leo Sciamanna, furono pescati (utilizzando intercettazioni ambientali) dentro le Volanti in comportamenti illeciti durante i turni notturni di pattugliamento, da mezzanotte alle 7. Ad esempio si appartavano per dormire durante il servizio o frequentavano bar fuori zona di competenza.
Nel processo di primo grado, chiuso nell’ottobre 2011 a Rovigo con 22 condanne a vario titolo e un’assoluzione, emersero vari episodi. Ad esempio un intervento di richiesta di controllo su un treno notturno per un passeggero molesto. Un intervento che la notte del 22 gennaio 2008 non venne eseguito perché i due agenti delle Volanti arrivarono in ritardo. Il tutto testimoniato dalle intercettazioni ambientali con Gps sulle Pantere, elemento fondamentale dell’accusa.