Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Esplode una tubatura nel silos di scarti di legno Panico tra i residenti
SAN BIAGIO DI CALLALTA Un’esplosione improvvisa, poco dopo le 15 di ieri, ha scosso i residenti nella zona di via Postumia Ovest, a Olmi di San Biagio. Un boato improvviso, sentito a qualche chilometro di distanza, che ha fatto tremare le finestre e creato molta preoccupazione. A provocarlo, la rottura di una tubatura di uno dei silos dell’azienda Archiutti, il noto mobilificio che produce mobili per ufficio lungo la Postumia. L’esplosione ha provocato anche un principio d’incendio, all’interno del silos che conteneva segatura. Alla centrale del Suem 118 e a quella dei vigili del fuoco sono arrivate varie richieste di intervento, non solo da parte dei responsabili dell’azienda, ma anche dei residenti che, spaventati dal rumore, sono corsi in strada per cercare di capire cosa fosse successo. Sul posto, in pochi minuti, sono arrivati i pompieri e le ambulanze dall’ospedale Ca’ Foncello di Treviso. Fortunatamente non c’è stato bisogno di interventi sanitari, nessuno è rimasto ferito e il personale medico è potuto rientrare poco dopo in ospedale. I pompieri sono intervenuti con quattro squadre e autopompe e hanno lavorato per ore per domare le fiamme che si erano sprigionate dentro la cisterna piena di scarti di lavorazione del legno. L’incendio è rimasto contenuto all’interno del silos e i danni non dovrebbero essere ingenti. L’accertamento sulle cause dell’incidente è ancora in corso da parte dei tecnici dell’azienda, ma i vigili del fuoco hanno individuato il punto nel quale si è verificata la rottura, e cioè in una delle tubazioni dell’impianto di aspirazione che preleva la segatura e la trasferisce nel silos. Per questo, quando c’è stato il guasto alla tubazione, si è prodotta l’esplosione. Le operazioni di smassamento e messa in sicurezza, da parte dei pompieri, sono terminate solo a sera. (m. c.) TREVISO La procura chiede l’immediato per David Peruzza ma il processo non parte e gli atti tornano al gip. Si sarebbe dovuto aprire ieri il processo al 36enne, in carcere con l’accusa di essere l’autore della rapina del 23 giugno scorso a San Nicolò, ai danni di due sorelle ultrasettantenni. Ma il suo avvocato Davide Favotto ha sollevato un’eccezione. In sede di indagini preliminari, il legale aveva presentato istanza al gip per il rito abbreviato condizionato, respinta senza passare per la camera di consiglio. Il collegio dei giudici ha fermato il procedimento e rinviato gli atti al gip. (m. c.)