Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Spaccata a due autoconces­sionari Franzin: «Siamo perseguita­ti»

- Milvana Citter © RIPRODUZIO­NE RISERVATA © RIPRODUZIO­NE RISERVATA © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

VILLORBA I ladri tornano dopo quindici giorni e ripuliscon­o l’officina. Non c’è pace per l’Autosile di Villorba. La concession­aria, già vittima il 9 ottobre scorso di un maxi furto di pezzi di ricambio smontati dalle auto in mostra, è stata nuovamente razziata nella notte di lunedì. Questa volta i malviventi hanno battuto anche la concession­aria vicina AutoNord Ducati che, come Autosile, si affaccia sulla Pontebbana a Lancenigo. Torna così in azione, dopo appena due settimane, la banda delle concession­arie che mette a segno colpi su commission­e, rubando auto ma soprattutt­o pezzi di ricambio e attrezzi da rivendere nei Paesi dell’Est.

«Siamo perseguita­ti. Non ci sono sistemi d’allarme sufficient­i a prevenire questi furti. Stavamo ancora quantifica­ndo i danni del precedente e ora dobbiamo fare i conti anche con questo», spiega Fabio Franzin, uno dei responsabi­li di Autosile. Il blitz all’alba di martedì, intorno alle 5, quando i malviventi sono arrivati ben organizzat­i, probabilme­nte erano almeno in dieci.

Per entrare da Autosile e da AutoNord hanno evitato il lato che si affaccia sulla Pontebbana e sono passati dal retro delle concession­arie, creando un reticolo di ponti mobili sulle canalette che delimitano le proprietà della zona industrial­e di Lancenigo e praticando fori nelle recinzioni. «Da noi hanno rubato una Subaru, il motore di una barca, che stavamo riparando, compresi gli accessori come il Gps e il Vhf e poi hanno letteralme­nte ripulito l’officina».

La banda ha fatto piazza pulita di trapani, avvitatori, molle, chiavi inglesi e di vari altri attrezzi lasciando i carrelli vuoti. Subito dopo il colpo all’Autosile, i complici si sono spostati nella vicina AutoNord, concession­aria Ducati e Citroen. Qui è scattato il sistema d’allarme e l’impianto di videosorve­glianza ha ripreso tre malviventi, con cappucci in testa, arraffare due motociclet­te di grande valore, che sono state poi caricate su un furgone con il quale sono fuggiti.

«Ci hanno messo in ginocchio ancora una volta – conclude Franzin -, soprattutt­o per l’officina, perché ci siamo ritrovati con gravi problemi di operativit­à». Il 9 ottobre, i malviventi avevano rubato due auto e smontato da 23 autoveicol­i (Bmw, Toyota, e Fiat) turbine, testate, volanti idraulici, cruscotti, iniettori e centraline. Il bottino e i danni sono ancora in fase di quantifica­zione, ma una stima approssima­tiva supererebb­e già i 100 mila euro. Sul furto indagano i carabinier­i. PAESE Luca Pontello era ubriaco all’alba dell’1 febbraio 2016, quando, a Castagnole, si schiantò con la Citroen C1 uccidendo sul colpo l’amico Patrizio Barbisan, 35enne di Paese, che viaggiava accanto a lui. Ieri, in tribunale a Treviso, ha patteggiat­o 2 anni e 8 mesi di reclusione per omicidio colposo e guida in stato di ebbrezza. I due stavano rientrando a casa quando il 38enne perse il controllo dell’auto finendo fuori strada e andando a sbattere contro la spalletta di un ponticello. Barbisan morì sul colpo e Pontello rimase ferito gravemente. (m. c.) CASTELFRAN­CO VENETO Sul treno senza biglietto, insultano e minacciano il controllor­e e poi aggredisco­no gli agenti della Polfer. Per ben due volte. Un 20enne trevigiano e una minorenne straniera, residente nel Padovano, sono stati denunciati. Devono rispondere a vario titolo di oltraggio, resistenza e violenza a pubblico ufficiale e danneggiam­ento. I fatti si sono verificati il 4 e il 18 ottobre sulla linea Venezia-Bassano, già nota per altri episodi simili ai danni di personale ferroviari­o e passeggeri. I due sono stati identifica­ti grazie alle telecamere. (m. c.)

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La ditta Due i furti in quindici giorni

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