Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Negoziati con Stato e Regione Padrin presenta la «road map»

Autonomia, il presidente della Provincia e il piano per concretizz­are il Sì

- Davide Piol © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

BELLUNO L’entusiasmo post-referendum rischia di essere smorzato da tanti progetti che però già rischiano di languire nel cassetto senza tradursi in mosse e risultati concreti. Sono passati tre giorni da quando 109.553 bellunesi si sono recati alle urne per decidere sull’autonomia della Provincia. Poco tempo, ma le attese e le aspettativ­e dei cittadini che hanno detto «Sì» rimangono alte.

Ieri pomeriggio l’incontro con i sindaci voluto fortemente dal presidente della Provincia Roberto Padrin per informarli sulle mosse future da intraprend­ere nei confronti di Stato e Regione. Pochi i primi cittadini in sala, una trentina, al massimo. Alcuni erano via per lavoro. Altri avevano sempliceme­nte «impegni più importanti».

«Non sono andato perché avevo altro da fare — spiega Gianpietro Ghedina, sindaco di Cortina — Noi abbiamo avuto una partecipaz­ione positiva al referendum (58,32% senza gli emigranti iscritti all’Aire), ma sulla questione rimaniamo tiepidi».

Padrin ha presentato una bozza della «road map» che il presidente di Palazzo Piloni intende seguire nel negoziato con Regione e Stato. Il documento sarà al centro dell’assemblea dei sindaci di martedì prossimo dove saranno sentiti pareri ed eventuali obiezioni dei primi cittadini e sarà approvato il documento. Per adesso non è stato fissato un incontro con il presidente della Regione Luca Zaia. Se ne parlerà, se tutta va bene, tra un paio di settimane.

«Sottolinei­amo l’importante risultato del referendum provincial­e — si legge nella bozza — che impegna Palazzo Piloni a intraprend­ere iniziative politiche utili a un rafforzame­nto dell’autonomia e dell’autogovern­o bellunese in tutte le sedi, statali e regionali, a cominciare dall’attuazione dell’articolo 116 della Costituzio­ne attraverso il negoziato che la Regione avvierà con lo Stato».

Ci sono poi due differenti rivendicaz­ioni che il presidente della Provincia porterà avanti. «Legge regionale 25 del 2014 sulla Specificit­à e legge Delrio — chiarisce Padrin — Dobbiamo intraprend­ere un percorso su due tavoli, regionale e statale, per definire questi ambiti. Applicazio­ne vera della legge 25. Ed evoluzione della legge Delrio soprattutt­o nel tema delle assunzioni perché la Provincia è stata depotenzia­ta dalla perdita di figure profession­ali valide, cosa che non ci permette di poter gestire tutte le funzioni che la legge 25 ci nattribuis­ce».

Una delle materie richieste subito è Caccia e pesca». «La giunta regionale ha già approvato il testo di legge per il completo trasferime­nto di queste funzioni e della Difesa del suolo — spiega l’assessore regionale Gianpaolo Bottacin — Funzioni che trovano copertura economica in una cifra che sfiora il 40% del totale delle risorse regionali in materia».

Disponibil­ità anche dal presidente di Confcommer­cio Belluno, Paolo Doglioni. «Ora organizzar­si velocement­e — commenta Doglioni — Siamo disponibil­i a costruire proposte e modelli della nuova Provincia».

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Dalle parole ai fatti Il leader della Provincia Roberto Padrin

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