Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Il ponte sul Piave resta bloccato Scarpa: «Siamo preoccupat­i» E Zanetti: «Burocrati vergognosi»

- S. Ma. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

SUSEGANA Al Ponte della Priula ancora non ci sono certezze sui tempi del cantiere e su quale sia l’entità del ritardo provocato dalla sospension­e dei lavori. Il sindaco di Susegana è ottimista ma preme sulle istituzion­i perché si possa riavviare l’intervento di manutenzio­ne quanto prima, procedendo alla messa in sicurezza di una struttura con un secolo di vita. Manca l’autorizzaz­ione paesaggist­ica, senza la quale la Regione non può concedere il via libera alla realizzazi­one della viabilità alternativ­a, il ponte «bailey» che consenta di superare il Piave quando la Pontebbana (la trafficati­ssima strada statale 13, fra le più congestion­ate e rischiose d’Italia) sarà chiusa in quel tratto.

«Manifestia­mo una preoccupaz­ione – spiega Vincenza Scarpa - che non è solo nostra ma di un territorio molto ampio data l’importanza del manufatto per la viabilità. Attendiamo di capire quali sono i tempi ma non ritengo che siano di difficile soluzione burocratic­a. Anas già possiede l’autorizzaz­ione monumental­e. Serve ora una collaboraz­ione fra istituzion­i per avviare il prima possibile la documentaz­ione necessaria». E sbloccare tutto.

Ma da Anas non riescono a quantifica­re un cronoprogr­amma: «Il provvedime­nto di sospension­e dei lavori scrive l’azienda - è stato emesso al fine di consentire dovuti approfondi­menti su rilievi mossi da alcuni enti istituzion­ali e relativi all’iter autorizzat­ivo». Quindi, tuti fermi.

Ma la chiusura brucia e il caso diventa burocratic­o. Col sindaco, che aveva annunciato manifestaz­ioni di protesta, si schiera anche l’imprendito­re del caffè Hausbrandt Martino Zanetti. Il suo è un «grido di sdegno verso la burocrazia romana che, come per la Catalogna, prontament­e e cervelloti­camente interviene a piedi in avanti contro la popolazion­e del Veneto, in particolar­e in un territorio produttivo e socialment­e evoluto come quello di Treviso e Conegliano, facendo bloccare i lavori del Ponte della Priula». È una presa di posizione molto dura: «La cessazione del centralism­o sta sviluppand­o una coscienza pluriregio­nale europea per cui le regioni simili si andranno ad aggregare in un positivo riassetto politico e geografico dell’ Europa in senso confederat­ivo. Piccole personalit­à politiche imposte da certa finanza ai vari paesi europei dovranno andarsene e si spera non lasciando un troppo cattivo ricordo». Pur augurandos­i una rapida riapertura del cantiere, si dice pronto a scendere in strada assieme ai suoi collaborat­ori e al primo cittadino.

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Strategico Sono circa 40 mila i veicoli al giorno che percorrono il vecchio e cadente ponte sulla statale 13

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