Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Conegliano, patto Comune-Ascom «Turismo, commercio e vino: in dieci anni rilanceremo la città»
CONEGLIANO C’è un patto fra l’amministrazione comunale di Conegliano e il mondo del terziario: la pianificazione dei prossimi dieci anni andrà concordata in funzione delle esigenze di tutti gli attori del territorio, con un programma aperto al commercio, al turismo e alla promozione del quadrante. Si parte dal Pat, dal piano degli interventi e dal Piano regolatore generale per orientare una «governance» condivisa e una strategia di sviluppo: urbanistica, sostenibilità, dialogo tra le parti sociali e valorizzazione della cultura. Conegliano diventa quindi un patto a due, fra pubblico e privato, del quale imprese, cittadini e amministrazione diventeranno protagonisti. La firma sul protocollo d’intesa è stata posta ieri dal sindaco Fabio Chies e dal presidente di Ascom Conegliano Federico Capraro: si chiama «Conegliano Progetto 2030».
«Entro giugno 2018 – spiega il sindaco Chies – attiveremo i tavoli per definire il programma, condividendo le proposte con la città. Dobbiamo capire quali siano, concretamente, le azioni da mettere in campo. Turismo ed enogastronomia hanno una buona risposta mentre il commercio ha delle difficoltà che dobbiamo affrontare insieme per trovare delle soluzioni. Penso a collegamenti ciclabili e pedonali, percorsi commerciali, eventi e marketing territoriale. Ci viene chiesto di creare una città sempre più attrattiva ed è un interesse comune».
Capraro porta la voce degli operatori che vogliono essere parte integrante dello sviluppo a lungo termine della città, ed elenca gli ambiti di riflessione e programmazione strategica su cui aprire la collaborazione: «La progettazione di nuovi spazi, nuovi percorsi e il recupero in centro di grandi contenitori, ma anche a interventi mirati all’immediato, ad esempio sul grande tema dei locali sfitti, (usufruendo dell’accordo con Confedilizia) per incentivare l’apertura di attività, sul tema blocco ai cambi di destinazione d’uso in centro storico, sul tema della sburocratizzazione e semplificazione».
Il dialogo è avviato: «È un progetto che chiama a raccolta e ad impegno tutti i portatori di interesse, integrandosi e lavorando insieme per il bene e lo sviluppo delle città – chiude Capraro -. Il momento storico è di grande cambiamento, occorre un “salto logico, culturale e metodologico” per rilanciare l’appeal della città, con nuovi investimenti e scelte coraggiose. Quando è chiara la strategia gli strumenti non mancano. Noi ci siamo».