Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Elda confidò in ospedale: «È stato il mio compagno a picchiarmi così»

- M. Cit. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Gli interrogat­ori Lo sfogo con una infermiera, che sarà ascoltata con i vicini. Irrintracc­iabili i parenti

VITTORIO VENETO Elda Tandura avrebbe confidato a un’infermiera, dal suo letto d’agonia, che a picchiarla brutalment­e era stato il suo compagno, Luca Furlan, oggi indagato per la sua morte. Per questo l’operatrice sarà presto sentita in procura. Entra così nel vivo, dopo un ritardo di quasi un mese e un rimpallo tra magistrati, l’indagine sul decesso della 66enne, avvenuto all’alba del 24 ottobre. Indagato con l’accusa di maltrattam­enti aggravati da morte è il 47enne di Preganziol, compagno della donna e da lei più volte denunciato per lesioni e maltrattam­enti. A suo carico c’è anche un processo che lo vede accusato di tentata estorsione, perché l’avrebbe minacciata di morte per ottenere del denaro.

L’uomo, assistito dall’avvo- cato Alessandra Nava, è stato interrogat­o giovedì pomeriggio ma si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il magistrato che coordina l’indagine ha disposto per lunedì l’autopsia, che dovrà chiarire le cause della fine della donna e se queste siano collegate al pestaggio che sarebbe avvenuto il 28 settembre al culmine di un violento litigio. Saranno sentiti anche i vicini di casa che quella notte, come tante altre volte, avevano dato l’allarme. La procura ha anche disposto l’acquisizio­ne della chiamata fatta al Suem 118 per richiedere l’intervento dell’ambulanza. Gli inquirenti stanno cercando di rintraccia­re i familiari di Elda Tandura che, a causa dei problemi mentali di cui soffriva, aveva troncato i legami con la figlia e i parenti.

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