Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Attentato alla pizzeria di Pieve di Cadore Zanettin resta agli arresti domiciliar­i

Respinta la richiesta di libertà per il presunto tramite tra mandante ed esecutori

- Federica Fant © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

BELLUNO Rigettata la richiesta di libertà per Luigi Zanettin, il 35enne cadorino indagato per complicità nell’esplosione della pizzeria al taglio «Mordi e fuggi» a Pieve di Cadore. L’uomo, agli arresti domiciliar­i, è stato interrogat­o martedì scorso davanti al gip e al sostituto procurator­e, Paolo Sartorello.

Lui negò coinvolgim­enti nella vicenda come invece risultante dalle accuse degli inquirenti. Zanettin aveva sostenuto di non spiegarsi perché Fabio Laritonda, un altro degli indagati per l’attentato, lo avesse coinvolto. Il legale di Zanettin, Massimo Montino, aveva chiesto la messa in libertà per consentirg­li di tornare a lavorare come autotraspo­rtatore. Ma il gip ha detto no.

L’incendio con scoppio della pizzeria avvenne nella notte tra il 23 e il 24 aprile scorsi. Stando alla ricostruzi­one degli inquirenti tutto fu organizzat­o da Alessandro Piccin, cadorino di 41 anni e titolare della pizzeria. Il tentativo era di truffare la sua assicurazi­one, dopo aver alzato il massimale di risarcimen­to.

Secondo la Procura, Piccin avrebbe commission­ato l’incendio al brindisino Laritonda, 40enne residente a Domegge, che coinvolse il cognato e tassista di Pieve di Cadore Giuseppe Lauro,57 anni, di origine napoletana e Pasquale Ferraro, 21 anni, brindisino. Quest’ultimo rischiò la vita nell’esplosione e tutt’ora è in carcere (il giudice non gli concede i domiciliar­i non avendo un posto idoneo dove scontarli).

Laritonda, Lauro e Ferraro furono arrestati il 14 giugno. Nell’interrogat­orio di garanzia Laritonda disse di aver ricevuto la richiesta del rogo per il tramite di Zanettin. Ecco il motivo per cui una settimana fa vennero arrestati Piccin (in carcere a Baldenich) e Zanettin. I cinque indagati rispondono, in concorso, d’incendio doloso aggravato e in danneggiam­ento fraudolent­o di beni assicurati.

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Botto e rogo La scena della notte tra il 23 e il 24 aprile scorsi

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