Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Ex di Bankitalia assunti dalla Popolare di Vicenza «Ma non fecero ispezioni»
Palazzo Koch precisa: in tre alle dipendenze di Zonin, le regole non lo vietano
Itre ex dipendenti della Banca d’Italia che sono stati assunti dalla Popolare di Vicenza con diversi ruoli, non hanno mai svolto «attività ispettiva» presso l’istituto di credito veneto. È quanto afferma la Banca d’Italia in risposta al «presunto fenomeno di “porte girevoli” che allude a passaggi di controllori alle banche controllate».
VICENZA I tre ex dipendenti della Banca d’Italia che sono stati assunti dalla Popolare di Vicenza con diversi ruoli, non hanno mai svolto «attività ispettiva» presso l’ istituto di credito veneto. Lo precisala Banca d’ Italia, replicando ai giornali che «continuano a parlare di un presunto fenomeno di “porte girevoli” per alludere a passaggi di controllori nelle banche controllate».
Il tema è quello degli ex dipendenti di Banca d’Italia che, a un certo punto della loro vita professionale, hanno deciso di intrattenere un rapporto di lavoro con la Banca Popolare di Vicenza. I nomi tirati in ballo sono tre: Luigi Amore, ex Capo della Direzione Internal Audit di Bpvi; Mariano Sommella, vice responsabile (e poi responsabile) della Direzione Segreteria Generale dell’istituto berico; e Giannandrea Falchi, che dal settembre del 2013 «ha avviato un rapporto di consulenza con la Banca Popolare di Vicenza». I tre - dice ora Bankitalia - nel periodo in cui lavoravano per l’organo di vigilanza non sono mai stati incaricati di effettuare ispezioni nella ex Popolare.
Per dimostrarlo, la nota diffusa ieri da Palazzo Koch ricostruisce il loro percorso professionale. «Luigi Amore è stato assunto presso la filiale di Modena nel giugno del 1992. Si è dimesso nel settembre del 1998, con lo stesso grado iniziale. Lasciata la Banca d’Italia ha lavorato per otto anni presso un istituto di credito di medio-grandi dimensioni». Solo allora è passato a Bpvi, che ora è al centro dell’inchiesta sul crac che ha travolto migliaia di risparmiatori: «Nel 2006 è stato assunto dalla Popolare di Vicenza come capo della Direzione internal Audit. Ha lasciato nel 2008. Durante la limitata permanenza in Banca d’Italia, Luigi Amore non ha mai svolto attività ispettiva presso PopVicenza».
Lo stesso vale per Mariano Sommella: «Assunto in Banca d’Italia con il concorso del 1979, ha prestato servizio nelle Filiali di Palermo, Latina e presso i Servizi Ragioneria, Personale e Rapporti Fiscali. È passato all’Ispettorato Vigilanza nel 1996. Ha lasciato la Banca d’Italia nel settembre 2008, senza essere diventato dirigente. Nello stesso mese è stato assunto dalla Popolare di Vicenza come vice responsabile della Direzione segreteria generale; ne è divenuto responsabile nel 2009». Durante il periodo trascorso all’Ispettorato, Sommella avrebbe svolto diverse ispezioni «ma nessuna presso la Bpvi né presso realtà finanziarie da essa controllate».
Infine, Giannandrea Falchi, assunto in Banca d’Italia nel 1976. «È diventato dirigente nel 1990. Dal 1993 al 2007 è stato Responsabile delle Delegazioni di Parigi e New York. È rientrato in Italia nel luglio 2007 e ha assunto il ruolo di capo della segreteria particolare del Direttorio. Dopo aver lasciato la Banca d’Italia nel settembre del 2013, ha avviato un rapporto di consulenza con la Banca Popolare di Vicenza». Durante i (numerosi) anni alle dipendenze di Palazzo Koch, Falchi «non ha mai ricoperto ruoli che comportassero assunzione di responsabilità in materia di Vigilanza, non ha mai svolto attività ispettiva sulla Popolare di Vicenza né su altre realtà bancarie e finanziarie».
Insomma, anche se Bpvi stipendiava ex personale di Bankitalia proprio mentre - stando alle accuse della procura - nascondeva agli ispettori l’esistenza delle baciate e di altre irregolarità, questo non ha inciso sul lavoro della vigilanza. In fondo, «il quadro delle norme ora vigenti in materia» vieta ai dirigenti di Bankitalia «cui sono attribuite competenze amministrative di vigilanza o supervisione» di intrattenere «nei due anni successivi alla cessazione dall’impiego, rapporti di collaborazione, consulenza o impiego con i soggetti regolati o vigilati». Ma non è il caso dei tre ex funzionari, e quindi la loro «assunzione» alla Vicentina è stata regolare.
In molti si chiedono se sia o meno opportuno lasciare al personale dell’ente che ha il compito di vigilare, la prospettiva di ritrovarsi un giorno alle dipendenze proprio di una banca, portandosi dietro il proprio bagaglio di esperienze e rapporti professionali. Ma di questo la nota di Bankitalia non parla.