Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

«Zuluaga torni in cella». Ma è sparito

Treviso, spiccato un mandato di cattura internazio­nale per lo stupratore della stazione

- Citter

TREVISO È stato spiccato un mandato di cattura internazio­nale per Julio Cesar Aguirre Zuluaga, il colombiano che nel 2011 stuprò una studentess­a nei pressi del sottopasso della stazione di Treviso e che, per un conflitto di norme europee, è stato scarcerato malgrado un’altra condanna a 6 anni e 2 mesi per una seconda violenza sessuale, a Montebellu­na. Uscito dal carcere di Piacenza, comunque, Zuluaga è scomparso e, al momento, risulta irreperibi­le.

T RE VISOJu li oC es arAguir re Zuluaga è ufficialme­nte un ricercato. La procura di Treviso ha chiesto e ottenuto a suo carico un nuovo mandato d’arresto europeo perché deve scontare una pena di 6 anni e 2 mesi per la violenza sessuale commessa ai danni di un’amica della madre. L’ordine di cattura ha valenza internazio­nale, e sarà quindi efficace anche nei Paese extra Unione Europea. Nel caso in cui dovesse essere rintraccia­to si procederà con una richiesta di estradizio­ne.

Sono trascorsi 45 giorni da quando le porte del carcere di Piacenza si sono aperte per il colombiano noto come lo stupratore di via Dandolo. «Scarcerato per espiazione pena», il 31enne ha lasciato la cella dove aveva scontato i 7 anni e 4 mesi, al netto degli sconti di pena per buona condotta (tre mesi per ogni anno di detenzione), inflitti per lo stupro di una studentess­a aggredita all’alba del 24 ottobre 2011 nei pressi del sottopassa­ggio ferroviari­o di Treviso. Ma in cella «El loco» avrebbe dovuto rimanerci ancora a lungo, perché su di lui pendeva anche l’altra condanna, ancora una volta per una violenza sessuale commessa a Montebellu­na, un anno prima di quella di Treviso, ai danni di una 45enne. Condanna di - chiarata però non eseguibile. Il 15 settembre scorso, infatti, Zuluaga è tornato libero grazie a un cavillo che è stato oggetto di una controvers­ia tra i magistrati italiani e quelli francesi. Cavillo legato al mandato d’arresto europeo con il quale, nel 2011, ossia 11 giorni dopo lo stupro di via Dandolo, il colombiano era stato arrestato in Francia mentre tentava di arruolarsi nella Legione Straniera. All’epoca la procura di Treviso aveva ottenuto l’estradizio­ne ma, come previsto dagli accordi europei, solo per quel singolo fatto. Per questo, quando la seconda condanna è diventata esecutiva, la procura trevigiana ha chiesto al ministero della Giustizia di attivarsi con le autorità francesi per ottenere un’estensione del mandato anche a quella sentenza. Sono seguite alcune udienze nelle quali la difesa di Zuluga ha sempre opposto il difetto di contraddit­torio: l’imputato non era presente e per questo non si è arrivati a nulla. E per rendere eseguibile la seconda condanna serviva il sigillo della Francia che non è mai arrivato. Per questo il giovane, con due condanne definitive per violenza sessuale, è tornato in libertà ed è sparito nel nulla. In Italia è clandestin­o perché gli è stato revocato il permesso di soggiorno ed è presumibil­e che sia sparito subito dopo essere uscito dalla cella. Per rifugiarsi dove? Stanno cercando di capirlo gli inquirenti che lo ritengono un soggetto pericoloso e che, se riuscirann­o a trovarlo, ora potranno arrestarlo.

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Condannato Julio Cesar Aguirre Zuluaga in aula a Treviso

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