Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Tumori, 30mila nuovi malati all’anno Più casi di guarigione

L’incidenza sulla popolazion­e è stata costante negli ultimi trent’anni, 627 casi ogni centomila abitanti

- Di Marco Bonet

Ogni anno muore l’1% dei veneti. Il 40% di loro, per colpa di un tumore (dopo le malattie cardiovasc­olari, come l’ictus o l’infarto, è la principale causa di morte). Il numero di casi registrati, infatti, resta alto, 29 mila l’anno, e la loro incidenza sulla popolazion­e è rimasta sostanzial­mente invariata negli ultimi 30 anni. E però oggi molto più che in passato è possibile curare il cancro, sopravvive­rgli e perfino conviverci, grazie ai progressi della medicina e all’allungamen­to della vita. Specie in Veneto, dove è presente una rete oncologica di assoluto primordine e dove le campagne per la prevenzion­e stanno dando buoni r i s ul t at i (in particolar­e per mammella, colon-retto e cervice), con un calo importante dei fumatori mentre l’alcol, come nel resto del Nordest, continua ad essere un problema.

Sono, queste, alcune delle riflession­i emersi ieri in Regione in occasione della presentazi­one degli ultimi risultati del Registro tumori, arrivato a coprire il 96% della popolazion­e (in passato vi furono polemiche perché non si arrivava al 50%: l’obiettivo è quota 100% entro gennaio, ricoprendo anche l’Usl del Veneto Orientale ora esclusa), una performanc­e che ci colloca in cima alla classifica nazionale (secondo è il Friuli Venezia Giulia con 1,2 milioni di abitanti censiti), dove peraltro non sono diffusi registri regionali ma piuttosto provincial­i, circostanz­a che non aiuta l’omogenizza­zione dei dati poi utilizzati dai medici per lo stu- dio e la ricerca, dai direttori generali per organizzar­e il lavoro nelle Usl, dalla Regione per programmar­e dove e come intervenir­e. Tre gli aspetti che si cercherann­o di migliorare ulteriorme­nte: l’aggiorname­nto (oggi i dati sono fermi al 2013), la loro geolocaliz­zazione, che renderebbe possibile indagare il perché ci si ammala in alcune zone piuttosto che in al t re («In occasione dell’emergenza Pfas - ricorda il direttore generale della Sanità Domenico Mantoan - proprio il Registro tumori ci permise di escludere una correlazio­ne tra inquinanti e malattie oncologich­e»), l’integrazio­ne tra fascicolo elettronic­o e cartella oncologica i nfor matizzat a . Soddisfatt­o l’assessore alla Sanità Luca Coletto, tabagista incallito che nell’occasione ha rivelato di aver smesso di fumare, («Prendendo subito 10 chili» ha sorriso): «È stato fatto un grande lavoro e di questo va dato merito al professor Massimo Rugge, il direttore scientific­o. Ora siamo in linea con le normative nazionali sulla privacy e grazie anche ad una legge approvata dal consiglio regionale il Registro viene costanteme­nte aggiornato».

Il professor Rugge ha quindi «fotografat­o» la realtà del tumore in Veneto: nel 2013 sono stai censiti 29.429 casi (369 mila in tutta Italia), con un incidenza di 627 ogni 100 mila abitanti. Di questi, 12.416 casi hanno r i g u a rd a to u o mi n i , 14.013 donne. Nei maschi i tumori colpiscono più di f re- quente la prostata (21%), il col on- re t to ( 1 3%), il polmone (12%); nelle donne, invece, la mammella (31%) e il colon-retto (11%). Il tasso di incidenza, dal 1997 ad oggi, è rimasto sostanzial­mente invariato ma Mantoan legge positivame­nte il dato perché «l’aspettativ­a di vita è cresciuta e i tumori colpiscono s o p r a t u t to in età avanzata, sicché la combinazio­ne di questi due elementi avrebbe dovuto portare ad un aumento dell’incidenza. Il fatto che sia rimasta invariata è la prova che si sta lavorando bene».

Con un impegno, anche finanziari­o, importante: un miliardo l’anno circa tra cure, farmaci e medicina palliativa. La conferma delle «buone pratiche» venete è arrivata da Lucia Mangone, responsabi­le nazionale dei Registri tumore, secondo cui il Veneto è la terza regione, dopo Emilia Romagna e Toscana, per tasso di sopravvive­nza (61,5%). «Ovviamente il dato varia, e di molto, a seconda della patologia - ha precisato Mangone - si va da oltre il 90% per tiroide, prostata e testicolo all’8% del pancreas, il 13% dell’esofago, il 16% del polmone».

I progressi medici hanno poi consentito in molti casi di « c ronici z z a re » la malatti a : non si guarisce, ma grazie alle cure e ai farmaci è possibile conviverci per 10 o 20 anni. «Un risultato importante se si pensa che molti tumori insorgono in età avanzata, dopo i 65 anni».

Luca Coletto (assessore alla sanità) Anche io, dopo anni, ho smesso di fumare. Oggi siamo in grado di aggiornare il registro con grande tempestivi­tà

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy