Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Nuovi guai per l’economo della scuola «Si è intascato altri 280 mila euro»
Villorba, processo bis per peculato, ma lui si difende: «È un problema di contabilità»
VILLORBA Nel 2014 ha patteggiato una pena di due anni per aver sottratto 200 mila euro all’istituto comprensivo di Villorba e Povegliano, per il quale lavorava come impiegato amministrativo. Soldi che aveva nascosto in un conto in Svizzera perché temeva di dover subire un secondo trapianto di rene.
E ora, a distanza di tre anni, dovrà affrontare un nuovo processo, ancora con l’accusa di peculato per la «sparizione» di altri 280 mila euro. Torna così alla sbarra Davide Gabrieli, 55enne di Villorba, licenziato e poi reintegrato, dal giudice del lavoro, nel suo posto di amministrativo nella scuola.
I fatti che gli vengono contestati riguardano lo stesso periodo nel quale si erano consumati quelli che l’avevano portato a processo la prima volta. Un’ispezione a scuola alla fine del 2015, ha infatti convinto il pm Gabriella Cama ad aprire una nuova indagine a suo carico e a chiederne poi il processo. Secondo l’accusa l’impiegato, che oggi lavora per un altro istituto comprensivo fuori provincia, dal 2007 al 2011 avrebbe sottratto alle casse della scuola 280 mila euro di contributi versati dai comuni di Villorba e Povegliano per pagare le attività integrative proposte agli alunni, dal doposcuola, ai laboratori, alle attività sportive. Attività che erano gestite da cooperative, pagate con i contributi comunali. Dai controlli della procura, sarebbe però emerso che quelle somme versate dai comuni, Gabrielli non le avrebbe fatte confluire nei conti della scuola e da lì in quelle delle cooperative. Per questo l’accusa di peculato, cioè di essersi appropriato o di aver distratto il denaro destinato alla scuola per una specifica finalità. Il 55enne, difeso dall’avvocato Massimo Benozzati, respinge però le accuse. «L’altra volta ha ammesso le sue responsabilità, ha restituito il denaro e deciso di patteggiare – spiega il legale di Gabrieli - . Ma questa volta il mio assistito si vuole difendere». Per l’avvocato «in questa vicenda c’è il paradosso che ci sarebbe chi ha rubato ma manca il derubato. Perché, se per la procura non ci sono le prove che Gabrieli abbia fatto confluire sul conto della scuola le somme versate dai comuni spiega Benozzati - , non si può non considerare che nessuna Coop risulta non pagata. Quindi manca un passaggio logico». Secondo la difesa, il problema sarebbe originato da una contabilità registrata malamente: «Secondo noi è un problema contabile, perché le procedure per la registrazione di questi versamenti e il pagamento delle fatture sono macchinose. È vero che nelle carte, a fronte di 10 mila euro pagati dal comune di Povegliano, si trova un documento registrato lo stesso giorno sul versamento da parte di un altro soggetto. Ma è evidente che si tratta di errori, e non c’è prova che Gabrieli si sia intascato il denaro».
Ieri il gup Angelo Mascolo ha accolto la richiesta della procura e ha rinviato a giudizio il 55enne. Il processo, nel quale l’avvocatura dello Stato si è costituita parte civile per conto del Ministero dell’Istruzione, inizierà il 6 marzo.
Allora la scuola lo aveva denunciato e licenziato in tronco, ma lui aveva intentato una causa civile contro l’istituto comprensivo di Povegliano per ingiusto licenziamento, e aveva vinto Tanto che era stato reintegrato al lavoro