Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Maxi-buco per la vecchia discarica di Cordele Al Comune ogni anno costi da 400 mila euro
BELLUNO «I bellunesi pagano quasi 400mila euro l’anno per il trattamento del percolato che si accumula nella discarica chiusa di Cordele». Piero Balzan, ex assessore all’ambiente del capoluogo, cerca di fare trasparenza su una storia che sfiora il paradosso. La discarica è stata costruita negli anni ‘80 all’inizio di via Boscon. Dopo 10 anni la prima vasca venne chiusa e si cominciò a riempire quella adiacente. «La prima aveva problemi – afferma Balzan – Le infiltrazioni d’acqua generavano percolato e mettevano a rischio la tenuta dell’argine sud». Si decise così di svuotare la vasca, sistemare i rifiuti nella seconda e fare le manutenzioni.
Nel 2002 si scoprì un buco finanziario di miliardi di lire. Furono alzate le tariffe sui rifiuti, troppo basse per consentire un pareggio di bilancio, ma la discarica venne chiusa due anni dopo. «Nel 2012 alcuni consiglieri comunali mi informarono di non riuscire ad accedere ai fondi provinciali per la bonifica – continua Balzan – La Provincia mi spiegò che i soldi erano bloccati». Il motivo è semplice: Palazzo Rosso non ha mai formalizzato la chiusura della discarica. «Vogliamo trasparenza dalle amministrazioni – conclude Balzan –. Perché dopo 10 anni la discarica non è stata chiusa? Se i soldi ci sono perché in questi anni hanno pagato solo i cittadini di Belluno? Lì ci sono rifiuti di tutta la provincia».