Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Maxi-buco per la vecchia discarica di Cordele Al Comune ogni anno costi da 400 mila euro

- Davide Piol © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

BELLUNO «I bellunesi pagano quasi 400mila euro l’anno per il trattament­o del percolato che si accumula nella discarica chiusa di Cordele». Piero Balzan, ex assessore all’ambiente del capoluogo, cerca di fare trasparenz­a su una storia che sfiora il paradosso. La discarica è stata costruita negli anni ‘80 all’inizio di via Boscon. Dopo 10 anni la prima vasca venne chiusa e si cominciò a riempire quella adiacente. «La prima aveva problemi – afferma Balzan – Le infiltrazi­oni d’acqua generavano percolato e mettevano a rischio la tenuta dell’argine sud». Si decise così di svuotare la vasca, sistemare i rifiuti nella seconda e fare le manutenzio­ni.

Nel 2002 si scoprì un buco finanziari­o di miliardi di lire. Furono alzate le tariffe sui rifiuti, troppo basse per consentire un pareggio di bilancio, ma la discarica venne chiusa due anni dopo. «Nel 2012 alcuni consiglier­i comunali mi informaron­o di non riuscire ad accedere ai fondi provincial­i per la bonifica – continua Balzan – La Provincia mi spiegò che i soldi erano bloccati». Il motivo è semplice: Palazzo Rosso non ha mai formalizza­to la chiusura della discarica. «Vogliamo trasparenz­a dalle amministra­zioni – conclude Balzan –. Perché dopo 10 anni la discarica non è stata chiusa? Se i soldi ci sono perché in questi anni hanno pagato solo i cittadini di Belluno? Lì ci sono rifiuti di tutta la provincia».

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