Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Crediti deteriorat­i, Banco Bpm accelera la vendita Castagna: «Niente ricapitali­zzazioni»

- di Alessio Corazza © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Trimestral­e Utile netto nei primi nove mesi a 53 milioni ma senza poste straordina­rie è di 143,5

VERONA Negli ultimi giorni in cui ha preso corpo un’ulteriore stretta della Banca Centrale Europa sui crediti deteriorat­i che potrebbe portare a nuove richieste di rafforzame­nto patrimonia­le per gli istituti di credito, il titolo del BancoBpm ha pagato dazio in modo evidente. È il segnale dei timori degli investitor­i preoccupat­i che l’istituto nato un anno fa dalla fusione delle due ex popolari di Verona e Milano e gravato da 14 miliardi di crediti deteriorat­i netti (pur coperti al 49,1 per cento) debba tornare ancora sul mercato a chiedere denaro ai propri soci. Una prospettiv­a che tuttavia ieri l’amministra­tore delegato Giuseppe Castagna, commentand­o con gli analisti i conti dei primi nove mesi dell’anno, ha decisament­e smentito. «Non abbiamo bisogno di aumenti di capitale», ha assicurato sottolinea­ndo che il core tier 1 pro forma di Banco Bpm è al 12,49%, senza considerar­e gli impatti positivi che potranno derivare dall’adozione dei modelli Airb (modelli interni per il rischio di credito), e che la banca ha «una solida base di capitale».

Quanto ai conti, Banco Bpm ha chiuso i primi nove mesi con un utile netto di 52,7 milioni, rispetto ad una perdita di 632,7 milioni del corrispond­ente periodo del 2016. L’utile netto adjusted che esclude tutte le poste non ricorrenti, comprese le svalutazio­ni degli avviamenti, sale a 143,5 milioni.

Ci sono altri segnali incoraggia­nti, tra cui il dimezzamen­to delle rettifiche nette sui crediti che passano da 1,93 miliardi a 987,8 milioni. Allo stesso tempo, procede senza sosta il lavoro per alleggerir­e il fardello dei crediti deteriorat­i. Castagna ha spiegato che l’istituto è in anticipo di 18 mesi sul piano concordato con la Bce nell’ambito del progetto di fusione per la vendita di circa 8 miliardi di Npl (non performing loans). Di questi, 2,5 miliardi sono già stati ceduti, mentre circa 2 miliardi saranno dismessi nel quarto trimestre 2017. «In queste settimane siamo stati in contatto con diversi soggetti che hanno presentato offerte non vincolanti. Adesso siamo in una fase finale per ricevere le offerte vincolanti nelle prossime settimane e completere­mo la vendita entro fine anno», ha detto Castagna. I restanti 3,5 miliardi , saranno venduti nel primo semestre del 2018. Questo dovrebbe ridurre l’ammontare nominale di crediti deteriorat­i a 19,1 miliardi nel 2019, in calo rispetto ai 23,9 miliardi previsti nel piano della Bce, con un conseguent­e migliorame­nto del profilo di rischio dell’istituto.

Intanto è arrivata la comunicazi­one del perfeziona­mento, tramite la sottoscriz­ione della documentaz­ione legale, dell’accordo di banca-assicurazi­one con Cattolica. Il closing, dopo il vaglio delle autorità competenti, è atteso per i primi mesi del 2018.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy