Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Scivola sulla neve e muore a 19 anni davanti agli amici

Giovane di Arzignano perde la vita sulla Sisilla. L’urlo degli amici che lo hanno visto cadere per cento metri

- Di Andrea Alba

RECOARO (VICENZA) Tragedia ieri a Mezzogiorn­o sulla Sisilla, l’ultimo di quattro amici che in fila scendevano dalla cima è scivolato nel vuoto e precipitat­o per 120 metri. La vittima è Matteo Dal Molin, 19 anni, giovane neo diplomato di Arzignano.

RECOARO (VICENZA) L’escursione con gli amici in montagna, passione ereditata dal padre, si trasforma in tragedia. Un 19enne di Arzignano, Matteo Dal Molin, ieri poco prima dell’ora di pranzo è volato nel vuoto in un precipizio sul sentiero che scende dalla cima della Sisilla, un’alta parete panoramica nel gruppo del Sengio Alto poco distante dal rifugio Campogross­o (Recoaro). Il ragazzo, che scendeva con altri quattro amici, è caduto per 120 metri. «E’ un dolore enorme. Matteo si era appena diplomato al liceo cittadino ed era un ottimo ragazzo. Conosciamo bene suo padre Luca, impegnato con gli alpini e il volontaria­to» commenta il sindaco di Arzignano Giorgio Gentilin.

A tradire Matteo Dal Molin, forse, è stato un passo falso in un punto del sentiero coperto da un lembo di neve, un tratto umido o ghiacciato confinante con il vuoto. In quell’area delle Piccole Dolomiti, proprio al confine fra Veneto e Trentino, le ultime precipitaz­ioni hanno imbiancato le vette e la neve negli anfratti e nei punti in ombra resiste alle temperatur­e diurne. Il giovane di Arzignano ieri mattina era uscito per una escursione sopra il rifugio recoarese con quattro altri ragazzi, tutti della stessa età. Per la passeggiat­a avevano scelto la Sisilla: la parete, molto frequentat­a, è più alta di 120 metri rispetto a Campogross­o (che è a 1457 metri di altezza) e la cima è raggiungib­ile tramite un sentiero che termina con una parte attrezzata, un corrimano dotato di catena. In cima c’è una statuetta della Madonna, protetta da un vetro e circondata da corde di protezione. Fino in vetta per i ragazzi non c’è stato alcun problema, una volta lì hanno pranzato al sacco mangiando qualche panino.

L’incidente, nel quale secondo i rilievi delle forze dell’ordine non sono riscontrab­ili responsabi­lità di altre persone, è avvenuto poco prima delle 12 mentre la comitiva aveva iniziato la discesa. Matteo Dal Molin era l’ultimo della fila e, ad un certo punto, è scivolato fuori cadendo nel burrone. Il ragazzo ha urlato, prima che lo schianto lo uccidesse, e a loro volta anche gli amici hanno iniziato a urlare disperati, chiamandol­o invano. Le grida – e poco dopo, l’arrivo dei ragazzi al rifugio – ha spinto il gestore del punto di ristoro montano a dare l’allarme al Soccorso Alpino e al Suem 118. I soccorrito­ri si sono mobilitati raggiungen­do rapidament­e la zona con l’elicottero «Verona emergenza», fino a sorvolare la base del precipizio nel quale era caduto il 19enne. Niente da fare per lui, purtroppo: all’equipe medica, scesa dal velivolo, non è rimasto che registrare il decesso. La salma è stata imbarellat­a e sollevata, l’elisoccors­o l’ha portata fino al rifugio. Da lì il carro funebre l’ha trasferita all’obitorio dell’ospedale di Valdagno. «Matteo era dietro, ad un tratto è caduto» è l’unica spiegazion­e che i quattro amici, sconvolti, sono riusciti a dare ai carabinier­i della compagnia di Valdagno, intervenut­i sul posto assieme ai soccorrito­ri.

Ad Arzignano l’accaduto ha destato grande impression­e, la famiglia di Matteo è conosciuta e apprezzata. «E’ un fatto che ci toglie ogni parola – commentano il sindaco Gentilin e l’assessore arzignanes­e Nicolò Sterle – Matteo era un esperto conoscitor­e della montagna, come suo padre, valoroso alpino del gruppo di Arzignano. Ci uniamo alla sofferenza di questa famiglia».

Sulla parete di roccia ai confini fra veneto e trentino, in realtà, gli incidenti anche gravi non sono rari. Proprio per questo qualche anno fa nei punti vicini ai precipizi il tracciato è stato accompagna­to da alcune catene metalliche, dando più sicurezza agli escursioni­sti. Anche nel settembre del 2015 la Sisilla era stata teatro della morte di una giovane. Una ragazza di 25 anni di Camposampi­ero, nel Padovano, era salita con il suo compagno fino in vetta. Da lì si erano spostati in uno spuntone di roccia a pochi metri dalla statuetta della Madonna, per guardare il panorama. Al momento di tornare indietro, però, la ragazza era inciampata camminando sui tre scalini di roccia che separano il punto panoramico dall’immagine sacra, rotolando per alcuni metri per poi precipitar­e nel vuoto fino alla base. Inutili anche in quel caso i soccorsi, la salma era stata portata a valle a braccia fino al rifugio Campogross­o.

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Appassiona­ti di montagna Matteo Dal Molin, neo diplomato, con il padre alpino
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 ??  ?? Appena diplomato Matteo Dal Molin, conoscitor­e della montagna come il padre alpino, è caduto ieri a mezzogiorn­o. A destra in foto col padre
Appena diplomato Matteo Dal Molin, conoscitor­e della montagna come il padre alpino, è caduto ieri a mezzogiorn­o. A destra in foto col padre

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