Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
«Pfas, non rilevato alcun picco negli alimenti di largo consumo»
Qualche picco ma nessun allarme diffuso. Queste le poche, ma preziose anticipazioni che l’Istituto Superiore di Sanità ha fornito ieri in audizione alla Commissione regionale sui Pfas. Paolo Stacchini del reparto per la sicurezza chimica degli alimenti, Luca Lucentini, del reparto acque, Umberto Agrimi, del settore sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare e Riccardo Crebelli del dipartimento ambiente dell’ISS hanno anticipato i primi risultati di quel prezioso secondo biomonitoraggio avviato nel 2014 su 1200 alimenti di largo consumo e non che è giunto ormai alle battute conclusive. Fra un paio di settimane dovrebbero essere presentati i risultati finali. «Ho cercato di ottenere qualche informazione in più sui beni di largo consumo - dice Manuel Brusco, consigliere M5S e presidente della commissione - e la risposta è stata “ci sono tracce di Pfas ma senza picchi oltre i limiti per i beni di largo consumo”». I famigerati picchi pare si siano riscontrati soltanto in alimenti come i pesci dei corsi d’acqua della zona rossa. «Gli esperti dell’ISS ci dicono che non ci sono preoccupazioni evidenti e attenderemo, a questo punto - conclude Brusco - la verifica dei dati finali». In un contesto che si muove sempre più rapidamente con la rassicurazione che gli acquedotti e le falde sono stati messi in sicurezza e uno studio sull’uomo che richiederà ancora alcuni anni, il biomonitoraggio sugli alimenti resta la cartina di tornasole più importante.