Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Oltre 500 ricorsi sulle ex Popolari. Ma risarcimen­ti impossibil­i

Il bilancio dell’Arbitro della Consob. L’Adiconsum: «Useremo quelle pronunce per le azioni legali»

- Gianni Favero © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

VENEZIA Nei suoi primi 10 mesi di attività, l’Arbitro per le Controvers­ie Finanziari­e (Acf) istituito dalla Consob ha raccolto 1.660 ricorsi - un terzo dei quali dai risparmiat­ori delle ex popolari venete - e ha prodotto 170 risposte, riconoscen­do la ragione dei ricorrenti nel 65% dei casi. Ma l’Acf produce lodi, non sentenze. Non è magistratu­ra e dunque non ha potere di obbligare a risarcire e, anche fosse così, le banche non ci sono più. Una medaglia di legno per chi, fra aprile e giugno, vi si sia rivolto ottenendo ragione.

Un risultato che ha il sapore della beffa se è vero che ieri il presidente Gianpaolo Eduardo Barbuzzi, tracciando il bilancio e parlando delle pratiche relative alle banche venete, ha detto che «ci sono stati comportame­nti informativ­i serializza­ti, input diffusi nelle varie filiali che in molti casi hanno indotto nei risparmiat­ori la convinzion­e erronea che investire su un titolo non quotato è più sicuro rispetto ai titoli quotati».

«Nulla di nuovo sotto il sole» per Walter Rigobon, segretario di Adiconsum Veneto, che all’Acf di ricorsi ne ha fatti pervenire a centinaia. L’intento era quello di far valere la pronuncia «di uno strumento pubblico estremamen­te qualificat­o» in un successivo percorso giudiziari­o contro Veneto Banca o Bpvi. Dopo il 25 giugno, con la liquidazio­ne e il passaggio a Intesa SanPaolo non ha più avuto senso. Però, insiste Rigo bon,g li esiti positivi avuti qualche utilità la mantengono.

Nel caso dell’ insinuazio­ne al passivo e del più che probabile ricorso dopo il rigetto da parte dei commissari liquida- tori, il lodo di Acf un valore lo avrà senz’altro. E poi c’ è la nuova partita di un’ azione collettiva contro le società di revisione delle ex popolari, ossiaPrice­w ate rho use Co opereKp mg, non appena gli aderenti toccherann­o le 100 unità (manca pochissimo).

Quelle carte di Acf, insomma, potranno dire chiarament­e la loro, così come, infine, serviranno quando si sarà deciso come ammettere i risparmiat­ori truffati ai 300 milioni di ristoro che sembrano dover entrare nella legge finanziari­a.

Che gli arbitri di Acf siano «incredibil­mente autorevoli» è opinione anche di Vincenzo Cusumano, l’avvocato che fece ottenere a un azionista di Verona il risarcimen­to da una ex Popolare per l’inadeguato livello di informazio­ne al momento dell’acquisto dei titoli. «La strada è complessa – ag- giunge – ma l’insinuazio­ne al passivo vale sempre la pena di farla. I crediti deteriorat­i che la Sga riuscirà a recuperare potrebbero essere abbastanza per riportare a casa almeno qualcosa».

L’ipotesi di lavoro di Pier Paolo Baretta, sottosegre­tario all’Economia, relativame­nte alle risorse attese dalla legge di stabilità per il risparmio tradito, tenta di bypassare il percorso dell’insinuazio­ne per attribuire il compito di selezionar­e gli aventi diritto al ristoro a tre diversi soggetti, magari prevedendo­li tutti come reciproca alternativ­a. «Penso che il risparmiat­ore che si senta truffato potrebbe scegliere di rivolgersi a un giudice ordinario, dotato di strumenti per un processo accelerato, oppure a un arbitro come potrebbe essere Raffaele Cantone, o infine a una commission­e indipenden­te. Guarderemo con attenzione ai verdetti dell’Acf, tutto ciò che in questo momento aggiunge elementi utili a poter decidere è il benvenuto».

«Sappiamo bene che le casistiche sono articolate – conclude Baretta – ma sia chiaro che il nostro punto di attacco si concentra sulla presenza, nei singoli casi, dell’esistenza di un danno per cause di cui non si aveva consapevol­ezza e non ci importa se si tratta di risparmiat­ori, azionisti oppure obbligazio­nisti».

I numeri All’arbitro Consob giunti 1.660 ricorsi, un terzo dai risparmiat­ori delle ex popolari venete. finora 170 risposte, nel 65% favorevole

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Gianpaolo Eduardo Barbuzzi (nella foto) è il presidente dell’Arbitro per le Controvers­ie Finanziari­e che fa capo alla Consob

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