Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Gli artigiani furiosi: «Troppe tasse» Donata camicia di forza al prefetto
BELLUNO «Non vogliamo sottrarci ai nostri adempimenti e ai nostri doveri. Ma le leggi devono essere regolate in base alle caratteristiche delle nostre aziende». Claudia Scazanella, presidente di Confartigianato Belluno, ha voluto lanciare un messaggio al prefetto consegnandogli ieri una camicia di forza e un documento con le norme da cambiare.
Oggi, in parlamento, comincerà la discussione sul decreto fiscale 148 del 2017. «Volevamo farci sentire prima della decisone finale – ha commentato la Scazanella – Le nostre piccole-medie imprese sono gravate da un fisco che non ammette diversità tra le aziende. Si sente parlare di semplificazione ma solo sulla carta perché i fatti sono diversi».
Una delle modifiche richieste è sugli Isa (indicatori sintetici di affidabilità fiscale) che sostituiscono gli studi di settore ma di cui non si conoscono i parametri rendendo così impossibile un aiuto concreto alle aziende. Per l’Irap si chiede un innalzamento della franchigia Gli artigiani con la camicia di forza in prefettura di esenzione a 20 mila euro. Mentre per l’Imu la possibilità di dedurre dal reddito d’impresa l’intera imposta e non solo il 20%. «Un altro problema riguarda l’Iva periodica che dovrebbe essere pagata prima del termine della dichiarazione annuale – ha continuato la Scazanella – Ma si tratta di una comunicazione provvisoria. Può contenere anche un errore materiale e si rischiano sanzioni. Chiediamo che venga aspettata la scadenza annuale». Infine, la fatturazione elettronica. Se diventasse obbligatoria la richiesta è di eliminare alcuni obblighi per le aziende come i visti di conformità e lo spesometro.
«È difficile pensare a una progettualità – ha concluso la Scazanella – Le misure vengono considerate un recupero dell’evasione. Ma uno Stato serio va a colpire il delinquente e lo condanna. Non crea oneri per tutte le altre aziende».