Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Geloso, segrega e picchia la moglie con una spranga
Veneziano a processo per maltrattamenti e lesioni. La tortura anche quando lei lo lascia
Ex marito La vittima l’aveva lasciato ma lui non avrebbe smesso di insultarla
PREGANZIOL Nessun contatto con l’esterno, nemmeno con le amiche e nessuna uscita da sola. Per uscire di casa doveva essere accompagnata dal marito. Che la controllava continuamente, per verificarne spostamenti e azioni. Così avrebbe vissuto per anni una 40enne, vittima dei maltrattamenti del marito 47enne. Non siamo di fronte a una coppia di stranieri, provenienti da una cultura per la quale è normale che l’uomo decida per la vita della moglie.
I protagonisti di questa vicenda, approdata in tribunale a Treviso sono una 40enne trevigiana e l’ex marito di origine veneziana. I due dopo il matrimonio si erano trasferiti a Preganziol, nel Trevigiano. Una vita coniugale all’apparenza normale, allietata dalla nascita di una bambina. Ma ben presto qualcosa s’incrina nel rapporto e la donna, nel 2013, comincia ad ammettere con i familiari e con le amiche che le cose non vanno. Il motivo: la gelosia ossessiva del marito, diventato sempre più assillante e sospettoso. Tanto da impedirle di uscire con le amiche, anche solo per bere un caffè. Lo hanno raccontato proprio loro, ieri, davanti al giudice Marco Biagetti nel processo che si è aperto e che vede il 47enne accusato di maltrattamenti, lesioni e minacce aggravate per aver agito davanti alla figlia minore. L’uomo, inoltre, la controllava ossessivamente, con telefonate e verifiche di ogni genere. Tanto da farle vivere una «sistema di vita doloroso e avvilente, caratterizzato da continue minacce e condotte prevaricatrici».
Nel 2016 la 40enne decide di separarsi. Ma le cose peggiorano. Perché lui continua a controllarla con varie telefonate quotidiane. La insulta non accettando il fatto che a lei e alla figlia sia stata assegnata la casa coniugale: «Io pago il mutuo e tu ci vivi dentro, te ne devi andare, ti riempio di debiti, brucio la casa con te dentro», sono alcune delle minacce che le avrebbe rivolto soprattutto dopo aver scoperto che la donna aveva iniziato una nuova relazione. Fino all’ottobre del 2016 quando il 47enne l’avrebbe picchiata dopo averla vista rientrare a casa, dove si era appostato, con il nuovo compagno. L’avrebbe aggredita a colpi di spranga in testa. A fermarlo erano arrivati i carabinieri ed erano scattate le denunce. Ieri l’avvio del processo. (m. cit.)