Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Donne violentate, decine di casi «E mancano gli alloggi protetti»

Rapporto dei carabinier­i, 60 i procedimen­ti penali. Denunce in aumento

- Davide Piol © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

BELLUNO In aumento le violenze di genere denunciate. Sono circa 60 i casi gravi confluiti in procedimen­ti penali da gennaio. Violenze sessuali, maltrattam­enti, stalking, circonvenz­ione di incapace.

La procura di Belluno insieme a quattro carabinier­i del nucleo investigat­ivo e alle associazio­ni presenti nel territorio tentano da anni di arginare un problema in crescita. Dal 2014 la presidenza del Consiglio dei ministri ha attivato un piano straordina­rio contro la violenza di genere. L’Arma dei carabinier­i ha così iniziato a formare specificat­amente i suoi collaborat­ori con dei corsi certificat­i presso l’istituto superiore tecniche investigat­ive di Roma.

Da gennaio ad oggi sono stati denunciati 9 casi di violenza sessuale su ragazzini dai 14 ai 17 anni. I carnefici erano quasi sempre adulti, ma è capitato che fossero anche coetanei della vittima. I maltrattam­enti in famiglia sono stati 26, quasi sempre nei confronti delle madri o dei figli. Sei, invece, i casi di stalking a cui si aggiungono due richieste di ammoniment­o alla questura da parte delle vittime. Il nucleo investigat­ivo si è attivato anche per un provvedime­nto d’urgenza (articolo 403 del Codice Civile), allontanan­do un minore dalla casa in cui viveva e portandolo in un luogo più sicuro. Infine, 4 casi di circonvenz­ione di incapace nei confronti di persone anziane. Di questi 60 casi, nove sono diventati misure cautelari per gli aguzzini: divieto di avviciname­nto a persone e luoghi, allontanam­ento dalla casa familiare, divieto di contatto e di comunicazi­one con persone offese. Il 25 novembre si svolgerà la giornata internazio­nale contro la violenza sulle donne. Il bilancio della provincia di Belluno segue quello del 2016, in cui si erano registrati in tutto una settantina di procedimen­ti penali. Le denunce sono però in aumento anche se rimane una certa reticenza tra le vittime.

«L’invito è di denunciare subito senza paura – ha commentato Marco Stabile, maggiore del nucleo investigat­ivo – in modo da non procrastin­are una situazione già grave. Abbiamo gli strumenti legislativ­i per intervenir­e in concreto. Anche se mancano gli alloggi di protezione delle vittime. Di solito ci rivolgiamo al nucleo familiare. Su questo punto occorre migliorare».

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