Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Donne violentate, decine di casi «E mancano gli alloggi protetti»
Rapporto dei carabinieri, 60 i procedimenti penali. Denunce in aumento
BELLUNO In aumento le violenze di genere denunciate. Sono circa 60 i casi gravi confluiti in procedimenti penali da gennaio. Violenze sessuali, maltrattamenti, stalking, circonvenzione di incapace.
La procura di Belluno insieme a quattro carabinieri del nucleo investigativo e alle associazioni presenti nel territorio tentano da anni di arginare un problema in crescita. Dal 2014 la presidenza del Consiglio dei ministri ha attivato un piano straordinario contro la violenza di genere. L’Arma dei carabinieri ha così iniziato a formare specificatamente i suoi collaboratori con dei corsi certificati presso l’istituto superiore tecniche investigative di Roma.
Da gennaio ad oggi sono stati denunciati 9 casi di violenza sessuale su ragazzini dai 14 ai 17 anni. I carnefici erano quasi sempre adulti, ma è capitato che fossero anche coetanei della vittima. I maltrattamenti in famiglia sono stati 26, quasi sempre nei confronti delle madri o dei figli. Sei, invece, i casi di stalking a cui si aggiungono due richieste di ammonimento alla questura da parte delle vittime. Il nucleo investigativo si è attivato anche per un provvedimento d’urgenza (articolo 403 del Codice Civile), allontanando un minore dalla casa in cui viveva e portandolo in un luogo più sicuro. Infine, 4 casi di circonvenzione di incapace nei confronti di persone anziane. Di questi 60 casi, nove sono diventati misure cautelari per gli aguzzini: divieto di avvicinamento a persone e luoghi, allontanamento dalla casa familiare, divieto di contatto e di comunicazione con persone offese. Il 25 novembre si svolgerà la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Il bilancio della provincia di Belluno segue quello del 2016, in cui si erano registrati in tutto una settantina di procedimenti penali. Le denunce sono però in aumento anche se rimane una certa reticenza tra le vittime.
«L’invito è di denunciare subito senza paura – ha commentato Marco Stabile, maggiore del nucleo investigativo – in modo da non procrastinare una situazione già grave. Abbiamo gli strumenti legislativi per intervenire in concreto. Anche se mancano gli alloggi di protezione delle vittime. Di solito ci rivolgiamo al nucleo familiare. Su questo punto occorre migliorare».