Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Il Nobel agli studenti «Voi da che parte state?»

- © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

PADOVA Certe parole fanno più rumore quando a pronunciar­le è un premio Nobel per la Pace. Leymah Gbowee, avvocata liberiana di 45 anni che nel 2003 fondò un movimento di donne cristiane e musulmane, quel premio l’ha vinto nel 2011 «per la battaglia non violenta a favore della sicurezza delle donne e del loro diritto alla piena partecipaz­ione nella costruzion­e della pace» in un Paese martoriato dalla guerra civile. Ieri la pacifista liberiana era a Padova per partecipar­e alla prima «Padua Nobel Lecture» dell’Università, nell’ambito di un palinsesto con diversi appuntamen­ti sulla lotta alle disuguagli­anze. E dal pulpito dell’Aula Magna, Gbowee ha ribadito due concetti molto semplici: che la guerra genera le migrazioni e che i muri non le fermano. «La pace è una questione globale e non solo nazionale, perché se c’è un conflitto in un Paese ci sono profughi in un altro – ha detto il premio Nobel -. Il numero di morti legato a questo fenomeno è in aumento ed è difficile accettarlo; gli Stati occidental­i tendono a rimandare indietro i profughi, più che a creare occasioni per chi scappa. Ma così il problema non si risolve, perché chi trova una barriera cercherà di scavalcarl­a». Per il premio Nobel liberiano, per altro, le guerre sono solo la punta di un iceberg che nasconde dinamiche politiche e sociali molto più complesse: «Non bisogna solo parlare di pace ma ridefinire oggi la nostra idea di pace. Viviamo la crisi di profughi e migranti, di chi va da un posto all’altro, ma questa migrazione non è solo effetto della guerra perché in alcuni paesi non vi è guerra eppure la gente non vive in pace senza cibo. Se parliamo di villaggio globale, dobbiamo decidere qual è la nostra stanza in questo villaggio e dobbiamo essere coinvolti, ovvero renderci conto che consapevol­ezza vuol dire acquisire potere». Partendo da queste premesse, Leymah Gbowee si è fatta l’idea che «il mondo è governato dal razzismo e la politica porta alla divisione». Il suo messaggio di speranza è rivolto alle nuove generazion­i, a partire dagli studenti padovani accorsi ad ascoltarla: «Voi dove decidete di stare? Dalla parte della Storia che è la più comoda? O volete essere uno di quei pazzi che dicono le cose a chi detiene il potere? Usate la vostra voce sui social perché il mondo si avvicini sempre di più alla pace. Osate stare dal lato sbagliato della Storia, quello meno tranquillo, che è quello delle persone che hanno cambiato la Storia». (a.m.)

 ?? ?? Pace
Gbowee
Pace Gbowee

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy