Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Vettorel, il pm blocca la scarcerazi­one Il papà: «È una situazione assurda»

Resta in cella il diciottenn­e arrestato al G20 di Amburgo. Oggi il responso decisivo

- Michela Nicolussi Moro © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

VENEZIA Fabio Vettorel è libero. Anzi no. Forse stamattina. Rischia di diventare la storia infinita la vicenda giudiziari­a del diciottenn­e feltrino arrestato il 7 luglio ad Amburgo — insieme alla concittadi­na Maria Rocco, rilasciata il 10 agosto scorso — per aver partecipat­o ad un corteo contro il G20. Ieri la giudice del processo che lo vede imputato per «grave disturbo alla quiete pubblica» e «attacco portato alle forze dell’ordine» in gruppo, ha accolto la nuova istanza di sospension­e della custodia cautelare nel carcere minorile di Hanofersan­d presentata mercoledì dai difensori Gabriele Heinecke e Claudia Warnke-Timmermann. Istanza inoltrata il secondo giorno consecutiv­o di udienza, in cui i testi dell’accusa (tutti agenti) non hanno prodotto alcuna prova del coinvolgim­ento del ragazzo negli scontri con la polizia. Nessuno di loro l’ha riconosciu­to tra coloro che hanno lanciato sassi contro le forze dell’ordine e dai video girati quel 7 luglio si vede Vettorel che cammina tranquillo, zainetto sulle spalle, accanto ad altri partecipan­ti al corteo, altrettant­o calmi. E infatti oggi, dopo quattro mesi in prigione, sarebbe potuto andare a vivere con la madre Jamila Baroni, che da subito si è trasferita ad Amburgo. Per lui la giudice aveva disposto l’obbligo di firma tre volte alla settimana e una cauzione di 10mila euro.

Ma a metà pomeriggio, l’ennesimo coup de theatre: la Procura ha diramato un comunicato stampa in cui annuncia di aver presentato ricorso, chiedendo al Tribunale di Amburgo di rinviare la liberazion­e dell’operaio veneto al pronunciam­ento sull’impugnazio­ne stessa. La risposta è attesa stamattina e Vettorel l’aspetta in cella. «Se il ricorso sarà respinto Fabio uscirà, sennò rimarrà in carcere — conferma mamma Jamila —. Ci siamo già passati il 19 agosto, con la prima istanza di sospension­e della custodia cautelare accettata dal giudice ma bloccata dal ricorso della Procura. Anche in quell’occasione eravamo pronti a pagare la cauzione». «Ma stavolta la situazione è assurda — nota Roberto Vettorel, che una volta alla settimana parte da Feltre per andare a trovare il figlio in carcere —. Dopo due udienze in cui non è emerso nulla a carico di Fabio, l’impugnazio­ne non ha alcuna logica. Ieri Jamila era andata a ritirare i soldi per pagare la cauzione, ne aveva parlato al telefono con Fabio, non pensavamo che la pm presentass­e ancora ricorso. Eravamo convinti che sarebbe uscito, invece è arrivata questa doccia gelata. Ma io sono orgoglioso di lui, condivido i suoi ideali». Deluso il sindaco di Feltre, Paolo Perenzin, che con i colleghi di Belluno e Cesa Maggiore ha scritto una lettera al console tedesco a Roma per chiedere la scarcerazi­one del diciottenn­e. «Mai avuta risposta — rivela —. Abbiamo allora cercato di sensibiliz­zare i nostri parlamenta­ri con fiaccolate e serate di musica e dibattiti organizzat­e insieme agli amici di Fabio, invano».

«L’opposizion­e della Procura si basa sul nulla — spiega l’avvocato Margherita D’Andrea, inviata come osservator­e dall’«Associazio­ne europea degli avvocati per la democrazia e i diritti umani nel mondo», collegata all’italiana «Giuristi Democratic­i» —. Non sussistono gli elementi per giustifica­re la custodia cautelare: non esiste pericolo di fuga e non sono emersi elementi indiziari. La pm basa il ricorso sulle dichiarazi­oni spontanee rilasciate da Vettorel all’inizio del processo, che lei interpreta, lo ha detto in aula, come un messaggio subliminal­e lanciato per sobillare i compagni antagonist­i. Follia». Ma cosa aveva detto Fabio davanti al giudice? «Per me venire ad Amburgo è stato prima un dovere che un diritto — le sue parole — ho pensato all’iniquità che flagella oggi il pianeta. L’1% della popolazion­e più ricca del mondo detiene la stessa ricchezza del 99% più povero. Poi ho pensato ai fiumi della mia bella valle violentati dai tanti imprendito­ri che vogliono le concession­i per costruire centrali idroelettr­iche. Ho pensato alle montagne colpite dal turismo di massa o diventate luogo di lugubri esercitazi­oni militari. Dove la bellezza viene distrutta in nome del progresso».

L’avvocato Non ci sono indizi a suo carico, nei video cammina e basta

 ?? ??
 ?? ??
 ?? ?? Fabio Vettorel, 18 anni di Feltre, è stato arrestato il 7 luglio ad Amburgo, durante una manifestaz­ione contro il G20, insieme alla concittadi­na Maria Rocco, 22 anni, scarcerata il 10 agosto. Lui è ancora in cella perchè per due volte — il 19 agosto e ieri — la Procura ha impugnato l’istanza di scarcerazi­one presentata dai difensori e accolta dal giudice. Oggi il Tribunale decide se accogliere il secondo ricorso
Fabio Vettorel, 18 anni di Feltre, è stato arrestato il 7 luglio ad Amburgo, durante una manifestaz­ione contro il G20, insieme alla concittadi­na Maria Rocco, 22 anni, scarcerata il 10 agosto. Lui è ancora in cella perchè per due volte — il 19 agosto e ieri — la Procura ha impugnato l’istanza di scarcerazi­one presentata dai difensori e accolta dal giudice. Oggi il Tribunale decide se accogliere il secondo ricorso

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy