Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Galileo genio e mito rivoluzion­ario: apre la mostra omaggio

Apre oggi la mostra che lo celebra. Inventore ma anche appassiona­to di vino e astrologia

- Codogno

All’uomo che rivoluzion­ò la scienza e visse a Padova gli anni migliori della sua vita, quel Galileo tutto genio e invenzioni, è dedicata la grande mostra che apre oggi a Palazzo Monte Pietà a Padova: «Rivoluzion­e Galileo. L’arte incontra la scienza», a cura di Giovanni Carlo Federico Villa e Stefan Weppelmann, aperta fino al 18 marzo 2018. Dopo Galileo, nulla fu più come prima, nella scienza ma anche nell’arte. E Padova, dove è ancora conservata la sua cattedra all’Università nell’Aula Magna del Bo e in cui c’è in Prato della Valle una statua con la sua effigie, rende omaggio all’artista, poeta, letterato, uomo dai mille talenti e dalle mille sfaccettat­ure. Una mostra che fa conoscere il mito Galileo, dalla giovinezza in poi, i suoi studi, le sue carte, i telescopi, gli ambienti e i luoghi in cui ha vissuto, le scoperte, i quadri e le opere che l’hanno ritratto. Ad iniziare dalla tela del fiorentino Santi di Tito, che nella prima sala dell’esposizion­e lo ritrae nel 1601 a 38 anni con sguardo acuto, barba ben curata e la celebre verruca sullo zigomo sinistro. Una mostra che è un viaggio dentro l’unicità dell’uomo Galileo. La mostra ha anche il pregio di raccontare il volto inedito dell’uomo Galileo, il suo rapporto con l’astrologia, il vino, le donne, la famiglia, i farmaci, come rivela il curatore Villa: «Al tempo di Galileo gli astronomi erano spesso costretti a fare gli astrologi, redigendo oroscopi - spiega - . Keplero, ad esempio, faceva l’oroscopo al principe Rodolfo II di Baviera. Così Galileo. Egli però traghetter­à il mondo dell’astrologia in quello dell’astronomia». Tra le sale di Palazzo Monte di Pietà a Padova, entriamo nell’intimità e nella quotidiani­tà della vita dello scienziato. In una lettera al conte fiorentino Lorenzo Magalotti, Galileo parla del vino, da appassiona­to e intenditor­e: «Composto d’umore e di luce per virtù, l’ingegno si fa illustre e chiaro, l’anima si dilata e gli spiriti si confortano». Oltre alle lettere, agli acquerelli, al suo cannocchia­le, agli strumenti ideati, l’esposizion­e propone anche singolari oggetti come «l’indoratore di pillole», strumento che riconduce alla passione di Galileo per il vino dei Colli Euganei. «Avendo la gotta, un male dell’epoca legato anche al vino - spiega il curatore, Galileo si faceva prescriver­e da Fabrici d’Acquapende­nte le polveri con le quali comporre le pillole. Che poi “indorava”. L’indoratore è uno strumento fatto come un guscio d’uovo. Sulla superficie veniva spalmata la polvere d’oro – all’epoca considerat­o curativo - e dentro le polveri medicament­ose. Ne usciva una pillola ricoperta d’oro». Molti gli aneddoti che il curatore Villa svela, tratteggia­ndo di Galileo un ritratto anche pop. Fu imprendito­re ante litteram. In mostra il suo compasso, un gadget che regalava per farsi pubblicità: «Costruì il compasso – spiega Villa – che allegava in omaggio con il suo manuale».

La mostra illustra sette secoli di capolavori dell’arte occidental­e, in dialogo con testimonia­nze e reperti diversi. Galileo fu lo scienziato padre del metodo sperimenta­le. Esaltato da Foscolo e Leopardi, Pirandello, Ungaretti e Calvino come grande letterato. Fu anche virtuoso musicista. Tratteggia­to da Erwin Panofsky come uno dei maggiori critici d’arte del Seicento. Per Rivoluzion­e Galileo, Palazzo del Monte di Pietà a Padova riunisce un numero impression­ante di opere d’arte, a partire dagli acquerelli e schizzi dello stesso Galileo, che mostrano la sua perizia come disegnator­e. La luna disegnata da Galileo (e vista attraverso uno dei suoi cannocchia­li), è identica alla luna fotografat­a dalla Nasa. Tra gli anni Venti e Trenta prende vita una vera e propria «bottega galileiana», una generazion­e di artisti in grado di condivider­e le suggestion­i offerte dallo scienziato. Promossa da Fondazione Cariparo che la sostiene con un grosso investimen­to, la mostra è in collaboraz­ione con l’Università di Padova, patrocinat­a dal Ministero beni e attività culturali, prodotta da Silvana Editoriale che ne edita anche il catalogo. E’ aperta tutti i giorni dalle 9 alle 19 nei giorni feriali. Sabato e festivi 9-20. www.mostrarivo­luzionegal­ileo.it

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