Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Scontro pm-giudici, Fabio resta in cella

Bloccata la scarcerazi­one del feltrino ad Amburgo. La madre: «Lo hanno illuso, non è giusto»

- Davide Piol © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

FELTRE (BELLUNO) «Ieri aspettavo Fabio fuori dal carcere. Gli avevano detto che poteva uscire. Era felice, aveva impacchett­ato le sue cose, aveva fatto dei regali ai suoi amici. Si era allontanat­o dalla sua cella con il sorriso. Ma dopo pochi minuti gli hanno detto di rientrarci».

Jamila Baroni è sconvolta. Non bastava il danno. Quattro mesi e mezzo in un carcere straniero senza alcuna prova a suo carico se non quella di non essersi allontanat­o da una manifestaz­ione. Ora anche la beffa.

Il caso di Fabio Vettorel, il giovane feltrino arrestato il 7 luglio durante il G20 di Amburgo, sembrava esser arrivato a un lieto fine. Invece è un incubo senza fine. Nonostante il parere favorevole di due giudici, quello che presiede il processo e quello di grado superiore, la procura di Amburgo si è opposta con forza riuscendo a congelare la decisione. Fabio rimane così in carcere. «Sono dei pazzi – commenta Roberto Vettorel, padre del ragazzo – Non so davvero cosa dire. Una situazione assurda e ridicola. È incredibil­e che in Europa possano succedere cose tipiche solo dei paesi africani».

Mercoledì, durante la terza udienza del processo, gli avvocati di Vettorel ne avevano chiesto la scarcerazi­one. L’istanza era stata accolta dal collegio giudicante che, il giorno dopo, aveva risposto in modo positivo.

Tutti avevano tirato un sospiro di sollievo. Certo, occorreva pagare una cauzione di diecimila euro e c’era l’obbligo di firma del ragazzo ad Amburgo. Ma almeno sarebbe stato libero. Il ricorso del pubblico ministero aveva spezzato l’entusiasmo.

Oltre alla giustizia ordinaria, dove si colloca il processo a carico di Fabio, il sistema giudiziari­o tedesco è infatti composto da due corti: il Landgerich­t e l’Oberlandes­gericht, rispettiva­mente le nostre Corte d’appello e Corte di cassazione.

Ieri la decisione è quindi passata, appunto, al Landgerich­t, che si è pronunciat­o nuovamente a favore della scarcerazi­one. Ma la procura ha presentato un nuovo ricorso, stavolta di fronte alla Corte di cassazione, chiedendo al Tribunale di non scarcerarl­o in attesa di conoscere la decisione dell’Oberlandes­gericht. Istanza accolta. Il giovane feltrino potrà quindi essere rilasciato solo dopo una eventuale pronuncia definitiva. E non è ancora stata fissata una data.

La situazione è paradossal­e. Se ne sono accorte anche le guardie del carcere dove è rinchiuso Fabio Vettorel, che ieri gli hanno lasciato fare più chiamate di quelle consentite. «Mi ha telefonato cinque volte – afferma la madre – tre la mattina e due nel pomeriggio. Era molto arrabbiato ma poi si è tranquilli­zzato. Quello che mi fa più dispiacere è che lo abbiano illuso in modo così crudele. Non è giusto. Ho chiesto di vederlo urgentemen­te domani».

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In prigione Fabio Vettorel, il bellunese è ancora in cella

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