Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Il sindaco Massaro: «Soddisfatto, ma male la cultura»
BELLUNO Belluno è la provincia italiana dove si vive meglio, almeno stando all’indagine realizzata dal «Sole24ore». «Siamo molto soddisfatti ed orgogliosi del risultato – ha commentato il sindaco Jacopo Massaro – È una storia che si ripete. Eravamo stati premiati con il primo posto già nell’edizione del 1990. In generale siamo sempre stati alti. È merito delle amministrazioni ma soprattutto dei cittadini che hanno saputo dare continuità alle nostre politiche».
Il capoluogo ha ottenuto il punteggio più alto nella categoria «Giustizia e sicurezza», piazzandosi seconda nella classifica generale. Buono il tasso di occupazione delle persone dai 15 ai 64 anni ma il numero di imprese rimane ben al di sotto della media. C’è poi un dato critico che riguarda la categoria «Cultura e tempo libero», dove Belluno scende molto nella classifica e si ferma al 63esimo posto. «Siamo molto indietro nella classifica – ha affermato Marco Perale, assessore alla Cultura – Abbiamo perso il polo universitario provinciale, ad esempio. E questo ha sicuramente influito sul dato finale. Ma alcune cose andrebbero riviste. Sulle librerie siamo 71esimi perché non hanno tenuto conto delle due nuove che hanno aperto da poco».
Posizioni basse, ma non è una novità, anche su indice di vecchiaia e tasso di natalità. Il risultato resta buono. E lo conferma un’altra indagine sulla qualità della vita svolta da «Italia Oggi» e pubblicata nei giorni scorsi che pone Belluno al terzo posto tra tutte le province d’Italia, dopo Bolzano e Mantova. «Siamo al vertice nazionale nonostante la condizione critica, non godiamo infatti di statuto speciale e neppure delle risorse economiche riservate ad altre realtà – sottolinea Massaro – Per la spesa corrente, ad esempio, la provincia di Belluno può spendere 288 euro pro capite all’anno, mentre in quelle di Trento e di Bolzano se ne possono spendere 6.400. C’è una via d’uscita a questo divario ed è l’attuazione dell’articolo 116 della Costituzione. Non servono leggi speciali: lo Stato e la Regione si mettano d’accordo e trasferiscano competenze e risorse alla provincia di Belluno».