Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Si accusò di parricidio, esce dal carcere e sparisce «Ora temiamo per lui»
ODERZO È stato scarcerato perché non ci sono prove che abbia ucciso il papà. Ma da quando ha lasciato il carcere di Bologna è scomparso. C’è apprensione per la sorte di Carlo Frisiero, il 44enne di Oderzo che l’11 novembre si era costituito ai carabinieri di Bologna confessando di aver tolto la vita, nel settembre di un anno fa, il padre Nino Luciano di 77 anni. L’uomo era stato fermato e portato in cella ma la procura trevigiana, svolti i primi accertamenti, ha chiesto al gip del tribunale di Treviso la revoca della custodia cautelare in carcere. Dalle indagini condotte dai carabinieri di Oderzo, infatti, non ci sarebbero riscontri sull’omicidio e quindi nessuna esigenza di tenere Frisiero in carcere. Ma il giallo innescato dalla sua confessione diventa ancora più intricato. Perché da quando è tornato libero, Frisiero è sparito. Non è rientrato a Oderzo, dove lo attende il fratello Stefano, che non ha mai creduto a quella confessione: «Sono preoccupato, nessuno mi ha avvertito che sarebbe uscito, altrimenti sarei andato a prenderlo. Avrebbero dovuto farlo o quantomeno prendere qualche provvedimento, visto che mio fratello era in stato confusionale quando è andato a costituirsi. La confessione non l’ha mai confermata: anzi, ha ritrattato durante i 14 giorni che passati nell’infermeria del carcere. Se, come è evidente, non sta bene ha bisogno di aiuto e io non so dove sia».
Sembra che Frisiero, psicologo e antropologo, vivesse un periodo di disagio dovuto alla paura che potesse succedergli qualcosa. In questi giorni il fratello Stefano ha presidiato la casa di famiglia dove Carlo vive quando non è all’estero per lavoro. Ma Carlo non si è fatto vivo e non risponde al cellulare: per questo Stefano ha fatto una segnalazione ai carabinieri, che potrebbe diventare una denuncia di scomparsa. Nemmeno l’avvocato Maria Antonietta La Sala sa dove sia, sebbene si dica convinta che presto sarà lo stesso Carlo a chiarire il perché abbia confessato un delitto che sembra impossibile da provare, visto che il padre è stato cremato.
Il 44enne aveva detto di avergli fatto ingoiare un grosso boccone di cibo, per farlo soffocare. Ma i sanitari del Suem 118, intervenuti per soccorrerlo, e chiamati proprio da Frisiero, avevano dichiarato che l’anziano era morto per cause naturali.