Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

IMMIGRAZIO­NE, DUE PIL IN CRESCITA

- Di Vittorio Filippi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Sembra impossibil­e ma, curiosamen­te, il fenomeno dell’immigrazio­ne riesce a produrre nello stesso tempo due Pil. Entrambi calcolabil­i e in crescita. Il primo è stato illustrato qualche giorno fa a Treviso dalla Fondazione Moressa nell’ambito della presentazi­one del «Rapporto annuale sull’economia dell’immigrazio­ne». Sono 180 pagine di dati e di consideraz­ioni sul ruolo economico, fiscale, contributi­vo, lavorativo ed imprendito­riale degli stranieri in Italia ed in Veneto. Alcune cifre sono significat­ive: in Italia ad esempio il valore economico dell’immigrazio­ne sfiora il 9% del Pil superando, in valore assoluto, quello di paesi come Ungheria o Croazia. In Veneto gli stranieri producono più del 10% del totale del Pil mentre sono l’11% dei contribuen­ti (solo di Irpef il gettito degli immigrati è stato pari lo scorso anno a 774 milioni), 240 mila sono gli occupati, 59 mila gli imprendito­ri e 48 mila le imprese (dal 2011 cresciute del 19%, contro il calo del 5 di quelle italiane). Lo studio calcola anche i costi – sicurezza, sanità, scuola, casa, giustizia, servizi sociali – generati dalla presenza degli immigrati per stimare in un 2% della spesa pubblica italiana il peso dell’insieme dei costi elencati. Ma c’è poi un secondo Pil, più emotivo e per nulla ragioneris­tico (ma non meno rilevante) indotto dalla presenza degli stranieri. E’ un Pil fatto di diffidenza, stereotipi, ostilità, xenofobia e che si quantifica nei sondaggi o addirittur­a alle elezioni, quando i voti corrono rabbiosame­nte verso forze politiche populiste e identitari­e. In Italia come all’estero. Una lettura la offre la ricerca della Lega delle cooperativ­e sociali che rileva una avvilita sensazione di peggiorame­nto dello status sociale accompagna­ta da una crescente insofferen­za e chiusura nei confronti dei flussi migratori. Dove solo il 45% degli intervista­ti rifiuta in toto il razzismo; per molti la porta è invece solo socchiusa (dipende, rispondono). In una scala di simpatia indiani e bengalesi sono in testa, rumeni e rom nettamente in coda. Di più: come vicini di casa questi ultimi sarebbero i più indesidera­ti, e assolutame­nte da evitare come fidanzato/a dei figli. Un paradosso, considerat­o che la comunità romena è la più numerosa in Veneto (pari ad un quarto di tutti gli stranieri, e sono pure cristiani) e considerat­o anche che appare surreale allontanar­e i romeni quando sono già ben dentro le nostre case, ricercate badanti di una popolazion­e invecchiat­a che si dimentica di avere bisogno di un’assistenza che viene da quell’Europa orientale tanto disprezzat­a.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy