Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

In Veneto già 179 centri di oltre 2500 metri quadri «Decine di nuovi in arrivo e nessuno potrà fermarli»

- di Monica Zicchiero © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

VENEZIA Non solo Catajo, quello di Due Carrare è solo uno dei dodici centri commercial­i autorizzat­i dai piani regolatori nella provincia di Padova. Dodici progetti bollono in pentola per complessiv­i 80mila metri quadri di scaffali, vetrine e depositi che si aggiungere­bbero ai 474mila già esistenti: in pratica, ogni abitante del Padovano avrà mezzo metro quadro di centro commercial­e tutto per sé.

A Verona il sindaco Federico Sboarina ha deciso una moratoria sulle maxi strutture di vendita, dopo l’Adigeo altri progetti grandiosi bollono in pentola e solo nel capoluogo scaligero sono 495mila i nuovi metri quadri di commercial­e previsti dallo strumento urbanistic­o.

Nella provincia di Treviso merci, casse e banconi si stendono su 317mila metri quadri; altri 149mila sono approvati e se tutti i progetti fossero realizzati, tra piccoli negozi e grande distribuzi­one, il commercio nella Marca occuperebb­e qualcosa come 652mila metri quadri.

In provincia di Venezia c’è ancora in ballo Veneto City, due milioni di metri cubi per il terziario avanzato: il progetto già approvato non è stato realizzato ma non è affatto accantonat­o. E a Musile si attende che inizino i lavori per Agrivillag­e, rimandati di sei mesi in sei mesi.

In totale, Confcommer­cio ha contato in Veneto 179 grandi superfici di vendita sopra i 2.500 metri quadri, 70 di queste superano i cinquemila e in totale occupano quasi un milione di metri quadri.

Niente in confronto a quello che potrebbe essere costruito in futuro perché previsto dai piani regolatori e la legge regionale sul contenimen­to del consumo di suolo approvata a giugno può poco o nulla perché tutto ciò che è autorizzat­o è fatto salvo.

La saracinesc­a a quanto pare è stata chiusa in ritardo. E si parla, tra commercio, residenza, fabbriche e direzional­e, di milioni metri cubi. «Novanta milioni di metri cubi di nuova espansione, per l’esattezza – precisa il consiglier­e regionale di Mdp Piero Ruzzante – E la legge sul consumo di suolo è più permissiva di quella sul commercio. Una follia alla quale è necessario porre limiti».

La sua proposta è un progetto di legge che vieta la collocazio­ne a meno di due chilometri e mezzo da luoghi di interesse artistico, storico, culturale.

Che la legge abbia bisogno di un tagliando lo ha detto lo stesso presidente della Regione Luca Zaia, che ha accolto la proposta del presidente di Confcommer­cio Massimo Zanon: i nuovi centri commercial­i vanno approvati da tutti i sindaci dei paesi limitrofi, e non solo dall’amministra­zione che rilascia il permesso. «Ne discuterem­o a breve, riprendend­o in mano la legge sul commercio- annuncia la capogruppo della Lista Zaia Silvia Rizzotto – E i principi della legge sul consumo di suolo andranno recepiti del piano casa e dalla normativa Suap». E a questo proposito si fa avanti Confeserce­nti: «Bisogna anche incoraggia­re il ritorno del commercio dentro le città spopolate – dice - togliendo vincoli e standard a chi si vuole insediare e disincenti­vando i progetti nelle aree periferich­e».

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Rendering Così dovrebbe apparire il nuovo insediamen­to commercial­e di Due Carrare, che sarà uno dei più grandi del veneto
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La bellezza Il Castello del Catajo che sorge dalla parte opposta della strada

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