Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
«Presepe in tutte le scuole, paghi la Regione»
VENEZIA «Una coincidenza felice: proprio il 29 novembre del 1223, giusto 794 anni or sono, papa Onorio III con la Bolla Solet Annuere approvò la Regola dei Frati Minori dando, tra l’altro, il permesso a Francesco d’Assisi di celebrare la rievocazione della nascita di Gesù nella notte di Natale». Andrea Bassi saluta così l’approvazione in consiglio regionale della mozione di cui è stato promotore insieme agli altri consiglieri di Centrodestra Veneto, Stefano Casali e Fabiano Barbisan, che chiede alla giunta e al presidente Luca Zaia di attivarsi per promuovere e finanziare la realizzazione nelle scuole e nei siti istituzionali del presepe natalizio.
«Il presepe non è un simbolo esclusivamente religioso, afferente alla tradizione cristiana: fa parte della nostra storia, entra nella storia dell’arte come in quella della pietà popolare. Sintetizza i nostri valori e rappresenta la famiglia, la concordia e la maternità - ha detto Bassi -. Nessuno mette in dubbio la laicità dello Stato e delle istituzioni. Ma a chi mi attacca, asserendo che il presepe rappresenta un simbolo religioso che potrebbe infastidire altre religioni e fedi rispondo che la Corte dei Diritti dell’Uomo ha affermato il principio per cui il crocefisso apposto in sedi pubbliche non ha nulla di coercitivo perché rappresenta un simbolo di storia, cultura e tradizione. Se ciò vale, per il Crocefisso, perché non deve valere per il Presepe?».
Detto che ad oggi non risultano polemiche in Veneto per via di presepi mancati, l’iniziativa di Bassi contro «il multiculturalismo imperante» ha raccolto consensi anche tra i banchi delle opposizioni, come ad esempio quello di Pietro Dalla Libera di Veneto Civico: «Da sindaco di Oderzo ho istituito il concorso “Guarda il mio presepe” a cui partecipavano numerose famiglie e scuole. Condivido l’iniziativa dei colleghi, nel presepe sono rappresentati valori importanti come quelli della solidarietà e della pace».