Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Sesso con una sedicenne, universitario a processo
Nei guai un giovane veneziano per un rapporto con una ragazzina del Cadore
BELLUNO Aveva conosciuto una compagnia di universitari veneziani in un locale, un drink e qualche battuta: poi una sedicenne cadorina seguì nella casa di montagna un 26enne veneziano di Dolo e i due ebbero un rapporto sessuale. Un rapporto inconsapevole, secondo lei (avvocato Simona Ianese) che afferma di essere stata ubriaca. Consenziente secondo lui (avvocato Damiano Beda).
Ieri l’udienza preliminare e il Gip Elisabetta Scolozzi ha rinviato a giudizio il giovane per febbraio prossimo.
I fatti in Cadore, durante il periodo natalizio del 2016. L’universitario e la ragazzina si conoscono in un locale del posto durante una festa di laurea. Lui offre da bere all’adolescente che accetta. Un drink, una vodka e la sedicenne diventa prima brilla, poi ubriaca. Lui abbozza un corteggiamento che ha successo. I due escono dal locale insieme e in automobile vanno nella casa di montagna del veneziano lì vicino.
Ieri, in Tribunale, il 26enne ha raccontato al Gip di essersi limitato a effusioni, abbracci e simili, sostenendo che la ragazzina era consenziente. E che lui aveva la coscienza a posto. Tanto che l’adolescente poi era rincasata dai genitori. L’indomani, però, alla ragazzina vengono ripensamenti, racconta di capire che la notte prima non era in sé stessa. Ci riflette qualche giorno, si vergogna a dirlo ai genitori. Allora si confida con un’amica della mamma. Poco dopo lo dirà anche al suo psicologo che sporgerà denuncia in Procura. Partono le indagini, rintracciare il giovane non è difficile. Viene interrogato, conferma tutto, ma sottolinea che la ragazza era consenziente. La Procura fa l’incidente probatorio alla vittima che risulta credibile. Passano sei mesi e si arriva alla chiusura delle indagini per violenza sessuale su minore.
Opposte versioni Lui: era consenziente Lei: ero ubriaca, non volevo