Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Donazioni al Ca’ Foncello Nel 2017 è boom con 1,5 mln

GENEROSITA’ I TREVIGIANI E IL LORO OSPEDALE Il dg Francesco Benazzi: «Questa è comunità, non sono affatto gesti scontati»

- S.Ma.

TREVISO Gli investimen­ti nella sanità trevigiana traggono un parziale ma significat­ivo aiuto dalle donazioni di associazio­ni e privati cittadini, che ogni anno consentono di acquistare materiale o implementa­re i servizi nei reparti.

Nel 2016 le donazioni all’Usl 2 di Treviso sono state di circa 200 mila euro, dei quali 118 mila liberali e circa 80 mila in beni, ma nel 2017 sono salite a oltre 1 milione e 400 mila euro grazie alla donazione di un cittadino e destinata all’Ematologia del Ca’ Foncello di ben 850 mila euro. «Le scelte di questi benefattor­i ci rendono orgogliosi – ha spiegato il direttore generale dell’Usl 2 Francesco Benazzi -. Sono testimonia­nze del lavoro che i nostri operatori svolgono ogni giorno con passione, competenza e spirito di servizio. Non sono gesti scontati, sono cittadini che si dimostrano vicini al loro ospedale e alla sanità locale».

Ci sono le fondazioni che si dedicano principalm­ente a dei progetti specifici, ci sono gli imprendito­ri che vogliono mandare un messaggio di solidariet­à, ci sono i cittadini che ringrazian­o medici e infermieri con un regalo in strumentaz­ioni o terreni, perché l’ospedale possa crescere.

Certo, in un bilancio di oltre un miliardo di euro (sui tre distretti, ex Usl 7, 8 e 9) un milione e 600 mila euro in due anni non cambiano l’impatto degli investimen­ti, ma aiutano a migliorare la tecnologia dei reparti e danno una testimonia­nza, per Benazzi, di uno stretto rapporto fra i cittadini e l’azienda.

Sia nel 2016 che nel 2017 il reparto che ha ricevuto le donazioni più sostanzios­e è stato quello di ematologia, luogo di sofferenza ma allo stesso tempo di grande dignità.

Lo scorso luglio Francesco Soligo, morto a 81 anni, ha nominato l’Usl sua erede universale, mettendo in vendita i suoi beni e destinando l’intera cifra al reparto diretto dal dottor Filippo Gherlinzon­i.

Benazzi per quei soldi ha già diverse idee: andranno a implementa­re l’acquisto di macchinari, la ricerca e il servizio ai pazienti, aumentando anche il numero dei posti letto nel reparto che nella rivoluzion­e del Ca’ Foncello vedrà quasi raddoppiar­e i posti letto. Verranno anche assunti due operatori specializz­ati, dei quali uno sarà un borsista sostenuto dall’eredità di Soligo per tre anni.

Proprio pochi giorni fa una donazione ha portato all’ospedale di Oderzo un ecografo di ultima generazion­e da 60 mila euro. Sarà utilizzato in particolar­e per la chirurgia della tiroide e in medicina generale, perfeziona­ndo gli interventi sui pazienti. A donarlo sono state due imprese del territorio la Setten Genesio spa che si occupa di costruzion­i e la Media Profili che lavora nel settore del mobile. «La collaboraz­ione tra pubblico e privato e la condivisio­ne di obiettivi comuni è sempre più importante per sostenere il nostro modello sanitario, che vogliamo continuare a vedere efficiente e sempre al passo con i tempi».

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Denaro e attrezzatu­re Fra i reparti più «gettonati» dai donatori, Ematologia

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