Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Gnocchi e tiramisù La è magica
A Rotzo, nell’Altopiano di Asiago, è custodito il segreto di un tubero che gode di pioggia e freddo di montagna. Produzione: 6mila quintali l’anno
Campolongo: prati, poche contrade, un’unica chiesa ma (tanti) orti. E lì sorgono le coltivazioni della Patata De.Co., la stessa che Rigoni Stern acquistava vent’anni fa e che a fine Settecento - per primo secondo la tradizione - ha piantato l’abate Agostino Dal Pozzo. Leggenda vuole che sia stato l’ecclesiastico nato proprio in altopiano a decantare le lodi del terreno che a Rotzo genera patate di qualità. E che deriva da due fattori fondamentali: la morfologia del terreno (morenico, con zone morbide adagiate su un substrato di sassi e rocce) e il microclima che si respira a Rotzo fatto di piogge in giusta quantità e di una notevole escursione termica fra il giorno e la notte, che elimina parassiti e scongiura malattie nelle piante. Risultato: una patata ricca di amidi, asciutta, adatta a qualsiasi utilizzo, perfino per il tiramisù di patate. E dunque la fortuna di un intero Paese: meno di 700 anime e 21 aziende agricole che coltivano la patata di Rotzo.
Lo sa bene la famiglia Zecchinati, da decenni titolare dell’omonima azienda agricola che produce la maggior parte del prodotto: «E’ una patata adatta in modo particolare agli Nella foto grande le patate di Rotzo De.Co.. Nella foto in alto la famiglia Zecchinati, il maggior produttore della Patata di Rotzo De.Co. Le loro patate finiscono nei negozi di ortofrutta e nei supermercati oltre che nel menu del loro agriturismo gnocchi - dichiara Valentino Zecchinati - ma con la quale si possono fare fritti, purè e molte altre cotture». Della Patata di Rotzo De.Co. esistono cinque varietà: Monnalisa, Bintje, Primura, Spunta, Desirèe. A primeggiare, però, è la Bintje, di origine olandese: «E’ quella che garantisce la miglior qualità e che dunque coltiviamo in modo massiccio», dichiara Matteo Dal Pozzo, presidente dell’associazione Produttori Patata di Rotzo De.Co.. I semi arrivano dai Paesi Bassi perché era lì che nei secoli scorsi giungevano le patate dal Sudamerica. La storia traccia il filo che poi genera la tradizione, alla quale tuttora si attengono le aziende del (piccolo) Comune dell’altopiano che garantiscono una produzione di 6mila quintali l’anno. «Seminiamo fra marzo e aprile spiega Zecchinati - le piante nascono a maggio, fioriscono a giugno, raccogliamo durante tutto il mese di agosto. E massimo a febbraio il prodotto è già terminato».
Valentino Zecchinati E’ particolarmente adatta per gli gnocchi, ma si possono fare fritti e anche purè. Massimo a febbraio il prodotto è già terminato