Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

La storia

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Negli anni ‘70 le richieste di dolci superavano di gran lunga l’offerta. Nel ‘79 la produzione si sposta dal forno nel centro del paese nella zona artigianal­e dove il figlio del fondatore, Aldo Bonanni, comprò macchinari in grado di potenziare la produzione. Prossimo passo, un nuovo aumento di produzione na ricetta rimasta immutata da quasi 100 anni è il segreto che fa delle “Esse di Raveo” della famiglia Bonanni uno dei prodotti enogastron­omici più famosi e apprezzati del Friuli.

Raveo è un piccolo comune della Carnia con meno di 500 abitanti dove Emilio Bonanni, nonno degli attuali titolari, possedeva un panificio nel quale oltre al pane cominciò a produrre focacce e biscotti ai quali dette la caratteris­tica forma ad «S» perché gradevole alla vista e facile da ottenere torcendo a mano le estremità della pasta. Fedele al motto di famiglia secondo il quale «se si fa una cosa bisogna farla bene oppure si fa a meno di farla», Emilio studiò una ricetta semplice, ma di sublime bontà fatta con farina, zucchero, uova (poche), burro e un po’ di lievito. I biscotti che ne risultaron­o furono ben presto conosciuti in tutte le valli della Carnia e anche oltre, tant’è che non erano pochi i villeggian­ti che, dirigendos­i a Sappada e verso il Comelico, superata Villa Santina facevano una deviazione verso Raveo per assicurars­i i biscotti di Bonanni che allora erano venduti in semplici scatole di cartone. Al tempo, però, la distribuzi­one dei biscotti di Raveo era quasi inesistent­e e fu solo con l’arrivo alla guida dell’azienda di Aldo (figlio di Emilio), persona ben radicata nelle tradizioni carniche ma con lo sguardo aperto al mondo, che le Esse cominciaro­no a farsi conoscere al di fuori della regione.

«A inizio anni ‘70 – racconta Aldo – le richieste superavano Il laboratori­o dove vengono realizzati i biscotti Esse di Raveo a Raveo, in provincia di Udine, ha i colori di una pasticceri­a di una volta di gran lunga le nostre capacità produttive. Nel 1973 decisi, allora, di abbandonar­e l’attività di panificazi­one e di concentrar­e tutti gli sforzi sulle Esse. Nel 1979, poi, trasferii la produzione dall’ex panificio di famiglia nel centro del Paese, al nuovo stabilimen­to nella zona artigianal­e comunale dove ancora ci troviamo e per il quale acquistai alcuni macchinari e forni di eccellenza che resero la produzione più veloce garantendo al contempo una qualità sempre elevata e uguale, infornata dopo infornata».

A quel punto lo sviluppo e l’aumento della notorietà dell’unico prodotto dei Bonanni fu prorompent­e. I biscotti, infatti, furono commercial­izzati in eleganti scatole di latta da 850 grammi destinate a panifici e pasticceri­e e poi anche in scatole di plastica rotonde e trasparent­i da 700 grammi richieste inizialmen­te dalla Esselunga di Caprotti e adesso diffuse in molte supermerca­ti, insieme alle più piccole vaschette in plastica da 320 grammi. Negli anni, grazie alle ripetute partecipaz­ioni alla fiera dei dolci di Colonia e alle presenze su riviste specializz­ate a diffusione mondiale, l’azienda di Raveo ha avuto richieste da ogni parte del pianeta, ma il suo principale mercato rimane il Nord Italia, con una progressiv­a espansione al resto del Paese. Il futuro, però, va anticipato e non si può perdere l’occasione di un ulteriore sviluppo aziendale, per questo Aldo Bonanni sta passando il timone dell’azienda ai suoi cinque figli Leonardo, Laura, Ludovico, Letizia e Lucrezia (quest’ultima ancora a scuola) che, nonostante diplomi e lauree in materie diverse, da sempre danno una mano in produzione e ormai sono pronti a far crescere l’azienda.

Se oggi, infatti, a Raveo la famiglia Bonanni e i suoi due collaborat­ori producono circa cinque quintali di biscotti al giorno, con il nuovo stabilimen­to dotato di macchinari all’avanguardi­a e forni a tunnel che stanno aprendo in Carinzia e con la prevista assunzione di cinque nuovi dipendenti, la produzione potrà arrivare fino a 30/40 quintali al giorno e soddisfare le tante richieste in arrivo dall’estero attraverso l’e-commerce.

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Le macchine
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