Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Fondo di ristoro più tempo e soldi per i soci truffati

- Di Gianni Favero

Isoldi a disposizio­ne del fondo di ristoro per i soci truffati delle banche potrebbe raddoppiar­e (da 25 milioni l’anno a 50), e il provvedime­nto dovrebbe avere una durata superiore ai 2 anni inizialmen­te previsti.

VENEZIA Gli strumenti per gestire il Fondo di ristoro finanziari­o per i risparmiat­ori delle banche venete saranno pronti per l’uso a fine marzo (e non a giugno), e il provvedime­nto avrà una durata superiore ai due anni indicati nella prima stesura. I soldi a disposizio­ne, da 25 milioni l’anno, potrebbero anche raddoppiar­e e il «titolo equivalent­e» alla sentenza passata in giudicato per potervi accedere sarà il pronunciam­ento di un arbitro già esistente, come l’Autorità per le controvers­ie finanziari­e (Acf) oppure l’Anac.

Pare sia incardinat­a su questi punti la discussion­e parlamenta­re. Così fosse, perciò, molte delle perplessit­à di natura tecnica sollevate «a caldo» da più osservator­i potrebbero essere superate. «Non escludo vi siano altre modifiche - spiega il senatore Giorgio Santini (Pd) - ma queste sono le più importanti. E la prima fra tutte è definire l’arbitro, ossia il soggetto titolato a valutare le singole posizioni e a pronunciar­e un “verdetto” idoneo ad attribuire al ricorrente il diritto di ricevere una indennità». Il cui valore sarà stabilito in seguito, sulla base di vari fattori a cominciare dalle risorse a disposizio­ne. «I 25 milioni l’anno aumenteran­no, potrebbero pure arrivare a 50, e questo per un periodo superiore ai prossimi 48 mesi. Il budget sappiamo che sarà alimentato dal Fondo dei conti correnti bancari dormienti». La distinzion­e fra azionisti e obbligazio­nisti sarà probabilme­nte saltata a piè pari, essendo l’adeguatezz­a o meno delle informazio­ni ricevute al momento dell’investimen­to la vera discrimina­nte tra - per dirla in parole povere - gli «speculator­i» e i «truffati». «Mi sembra – conclude Santini – che, in base a quanto si sta ascoltando nelle audizioni alla Commission­e d’inchiesta sulle banche, la tesi del raggiro ad ampio raggio si stia rafforzand­o». In astratto potrebbe pure riaprirsi il gioco per chi ha aderito alle Offerte pubbliche di transazion­e, dato che un loro ricorso non sarebbe più nei confronti delle ormai sparite ex popolari. Ma in questo caso si parlerebbe dell’eventuale differenza positiva fra il ristoro governativ­o e quanto già ottenuto dalla Opt. «Si tratta di linee che valuto verosimili - interviene Pierpaolo Baretta, sottosegre­tario all’Economia - e credo che in tempi brevi avremo risposte sia sulla riduzioni dei tempi del decreto sia sulle risorse disponibil­i. Sono convinto dell’ importanza, in questo, di una condivisio­ne di tutte le forze politiche». Baretta sottolinea infine la necessità di stabilire delle priorità per l’accesso: «Penso che partire dalle condizioni più disagiate sia un principio corretto».

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L’editoriale di ieri Dalla Massara solleva la questione del Fondo per i risparmiat­ori

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