Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Cornuda, l’addio a Pascal: «Nessuno deve giudicare, rispettate questo dolore»
CORNUDA «Nessuno può permettersi di giudicare, tanto più in una vicenda ancora da chiarire. Oggi è il giorno del dolore e del lutto».
Sono le parole che il parroco di Cornuda, don Francesco Marconato, ha pronunciato ieri durante i funerali di Pascal Daniel Albanese, il 50enne che si è tolto la vita a dodici giorni dalla scomparsa della compagna Sofiya Melnyk. In una chiesa gremita, il sacerdote non è mai entrato nel merito della vicenda che ha sconvolto l’intero paese, ma ha esortato: «Dopo il tempo del clamore è arrivato il momento di pensare al grande dolore di questa famiglia che ha perso un figlio». Don Francesco si è poi affidato alle parole della Bibbia e alla preghiera. E la comunità di Cornuda si è stretta numerosa alla famiglia Albanese. Valentina, la madre di Sofiya, è rimasta in Ucraina e spera ancora di rivedere la figlia viva. Ma della donna, 43 anni, si è persa ogni traccia da ormai 25 giorni. Infatti, non hanno infatti dato esito le ricerche degli decine di uomini messi in campo ogni giorno dalla Prefettura, che hanno scandagliato tutta l’area dalla Forcella Mostaccin, a Maser, dove il 28 novembre è stata ritrovata la Renault di Sofiya, fino a Cornuda passando per il Monte Tomba. Per questo il sindaco di Cornuda Claudio Sartor e i colleghi dei Comuni della zona, già domani chiederanno di poter riprendere l’attività della caccia, sospesa durante le ricerche per evitare incidenti.
Martedì intanto, arriveranno i carabinieri del Ris di Parma, incaricati di effettuare i rilievi scientifici nella villetta e nelle auto della coppia, a caccia di tracce per svelare quello che per ora rimane un mistero.