Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Etica, circolare, sostenibile È l’economia delle Tre R
CORRIERE IMPRESE I casi virtuosi del Nordest che applica i concetti di riuso e riciclo
G li specialisti come Eleonora Di Maria, docente di Gestione delle imprese al Bo ed esperta di strategie green, sostengono che questa è l’era dell’economia delle Tre R: R come riduci (il consumo di materie prime e di sostanze inquinanti); riusa (e allunga la vita a un prodotto); ricicla (dando valore agli scarti, trasformandoli in nuovi prodotti).
Se anche l’idea non ci piacesse, o ci lasciasse indifferenti – come è accaduto, bisogna pure ammetterlo, nei vorticosi decenni della crescita economica accompagnata da un fragoroso consumismo – sarà il caso che cominciamo a ragionarci, se non vogliamo condannare questo pianeta, l’unico che abbiamo, a un’agonia per esaurimento: quest’anno l’Earth overshoot day, cioè il giorno in cui scatta il sovrasfruttamento delle risorse terrestri, è caduto il 2 agosto (e anno dopo anno, avvertono gli studiosi, cade sempre prima).
Questo significa che il modello economico classico su cui si sono rette le società più ricche – e cioè prendi, produci, consuma e cestina – non regge più. C’è bisogno di una svolta etica. E, per fortuna, la sostenibilità e la circolarità dei processi produttivi sono ormai diventate un valore aggiunto assai rilevante per una larga parte dei consumatori (il 59% di quelli italiani, cioè quasi 30 milioni di persone, secondo l’ultimo rapporto Lifegate). Altri segnali vanno decisamente in questa direzione: addirittura l’80% dei nostri connazionali si dichiara disposto a spendere di più pur di acquistare un elettrodomestico a basso consumo energetico (sempre fonte Lifegate); il fatturato dell’agroalimentare biologico cresce anno dopo anno in doppia cifra ed è arrivato a sfiorare i 5 miliardi; perfino l’antico fenomeno della compravendita di oggetti usati, che pensavamo relegato alle epoche della nostra povertà pre-boom economico, sta conoscendo un prepotente ritorno, con un volume d’affari di 19 miliardi.
Sarà stata anche la crisi economica più rovinosa del dopoguerra a cambiare la prospettiva e le nostre abitudini, ma sta di fatto che il cosiddetto consumo consapevole e responsabile ha lasciato la nicchia degli stili di vita per affermarsi come una necessità collettiva. E sta facendo emergere, insieme ai nuovi bisogni «sostenibili», anche scenari di mercato inesplorati e finora mai battuti.
«Fate i buoni (che conviene)» è il titolo di copertina con cui Corriere Imprese, l’inserto sulle economie del Nordest in edicola domani all’interno del Corriere della Sera, affronta questo mese l’argomento che abbraccia l’intero ecosistema della responsabilità sociale dell’impresa. Un tema vastissimo, che però a Nordest ha già trovato numerose declinazioni concrete, come racconta l’inchiesta di copertina a firma di Sandro Mangiaterra. Anche nelle produzioni più tradizionali. La padovana Veneta Sedie, per esempio, ha bandito un concorso di idee fra 40 giovani designer per riutilizzare in modo creativo tutto l’ottimo legno degli scarti di lavorazione: è nata così «la sedia buona», a impatto ambientale zero, che entrerà a breve nel catalogo dell’azienda. Dal legno ai tessuti, ecco l’esempio di Berto Industria Tessile, una delle ultime imprese rimaste in Italia a produrre denim, il tessuto dei jeans: grazie al riciclo completo dei flussi acquavapore e all’abbattimento drastico delle emissioni, oggi i consumi di energia sono stati ridotti del 30%. E il costo vivo del prodotto è sceso di 12 punti. Ma l’esempio forse più eclatante ha un nome impronunciabile: Kungsbacka, il fiore all’occhiello delle cucine proposte da Ikea. Pochi sanno che ante, pannelli e tutti gli elementi a vista sono prodotti qui, in provincia di Treviso, dalla 3B di Salgareda. La quale 3B, dopo un processo di ricerca sui materiali e sui macchinari che ha richiesto due anni, realizza i suoi componenti totalmente in Pet riciclato, seguendo un processo tecnologico che giustamente è stato denominato Respet. In pratica, la cucina è fatta riutilizzando le bottiglie di plastica (25 per ciascun pannello). Più circolare di così...
Eleonora Di Maria Le aziende del Nordest hanno una straordinaria opportunità per una crescita moderna