Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

La madre reagisce: «Non ci crediamo, il caso non è chiuso»

Torreglia, un lungo sms prima dell’addio. L’incredulit­à dei genitori: «C’è altro»

- di Alessandro Macciò

Rossella, la mamma del quindicenn­e morto, è incredula: «Non aveva alcun motivo per togliersi la vita, per noi il caso non è chiuso e non potranno insabbiarl­o».

TORREGLIA (PADOVA) Mercoledì pomeriggio, dopo aver raggiunto il Monte Pirio in cima ai Colli Euganei, si è affidato a WhatsApp e ha mandato un messaggio di addio ai famigliari sul cellulare della mamma. Dimitri, 15 anni di Torreglia, è stato ritrovato senza vita poche ore dopo in fondo ad un dirupo. E le sue ultime parole tolgono il respiro: «Mi dispiace lasciarvi così, è che non so come continuare», scrive Dimitri, che si definisce «insoddisfa­tto e indolente». Le cause non sono chiare, mentre il malessere e la determinaz­ione sono evidenti: «Non riesco a piangere nemmeno prima di morire - si legge nell’annuncio, reso ancora più stridente dall’impiego degli smile -. Ce ne vuole di coraggio per andarsene, anche solo per fare un passo». Oltre ai genitori, Dimitri ha lasciato tre fratelli; sul suicidio non ci sono molti dubbi, ma la famiglia non vuole rassegnars­i. «Abbiamo deciso di divulgare il testo integrale del messaggio perché vogliamo dimostrare quanto è assurdo - spiega Rossella, la mamma -. Siamo una famiglia molto unita e avevamo un buon rapporto con Dimitri, ora vogliamo la verità: per noi il caso non è chiuso, non si può insabbiare tutto». Prima del messaggio, non c’era nulla che facesse presagire la tragedia: «Dimitri era tornato da scuola un po’ pensieroso ma sereno - racconta Rossella -. Dopo pranzo non sapeva se andare in mansarda a suonare il basso o uscire a fare una passeggiat­a, e ha scelto la seconda perché c’era il sole. Inoltre aveva promesso ad un amico che il giorno dopo gli avrebbe portato il regalo di compleanno e poco prima di uscire aveva parlato dei compiti con una compagna di classe». Nemmeno il messaggio è sufficient­e a spiegare il gesto: «Il nostro sospetto è che sia successo qualcosa di losco - dice la mamma -. Forse Dimitri è stato involontar­io testimone di qualcosa che non doveva vedere ed è stato costretto a scrivere quel messaggio senza senso. Chi lo conosce e lo ha letto, ha pensato che l’abbia scritto qualcun altro: Dimitri era tutto il contrario di quelle parole». In attesa dell’autopsia, la salma resta a disposizio­ne dell’autorità giudiziari­a e dunque la data del funerale non è ancora stata fissata. Oltre alla famiglia e alla comunità di Torreglia, la scomparsa del 15enne ha gettato nello sconforto anche gli studenti e gli insegnanti del liceo Marchesi di Padova: «Dimitri era molto amato, un vero e proprio punto di riferiment­o per la sua classe - dice Antonella Visentin, la preside -. Giovedì mattina c’è stato un momento di confronto e sono venuti a scuola anche i genitori dei suoi compagni: i ragazzi hanno bisogno di affrontare l’accaduto tra di loro e con gli adulti, dopo il ponte gli proporremo di partecipar­e ad un progetto per il sostegno all’elaborazio­ne del lutto. Prima di Natale inoltre ci sarà un’assemblea d’istituto con un esperto esterno sulla gestione delle emozioni, già programmat­a dagli studenti prima della tragedia».

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