Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Città dello Sport, 12 milioni per 14 discipline
Presentato il piano di fattibilità per l’ex parco commerciale Willorba. Bassi: «Una startup senza precedenti»
VILLORBA Prima della partenza va sistemata la viabilità della zona industriale, con accorgimenti su sensi unici e cartellonistica, autobus di linea e navette ibride «perché per incentivare lo sport non possiamo attirare sempre più automobili». Ma quando arriveranno le discipline indoor e outdoor, con un biglietto d’ingresso da pagare in base alle ore di attività e alle calorie consumate, sarà un polo di attrazione turistica e commerciale di portata veneta e nazionale e dovrà poterne gestire i flussi.
Il piano
Il maxi progetto della Città dello Sport di Villorba (chiamarlo Cittadella sembra quasi riduttivo), parco multidisciplinare, è diventato uno studio di fattibilità tecnica ed economica di oltre settanta pagine depositato nei giorni scorsi in Comune: se tutto filerà liscio, entro il 2018 potrebbe essere posata la prima pietra. Una posa virtuale, sia chiaro, perché non si tratterà di nuove costruzioni ma di una completa e complessa rigenerazione urbana senza ulteriore consumo del suolo dell’ormai ex centro commerciale Panorama-Willorba, di Fontane, abbandonato da mesi e in alcune porzioni da anni.
Lo studio è stato commissionato dal Comune a Leonardo Bassi, manager dello sport. I sopralluoghi hanno evidenziato che dei sette edifici che compongono il parco buona parte è in condizioni discrete per poter intervenire con un restauro e allestimenti in tempi tutto sommato brevi. Altri, in base all’età della struttura e allo stato di abbandono, necessiteranno di interventi più corposi.
Le specialità
«È una gigantesca startup senza precedenti – spiega Bassi -, sarà fondamentale la valenza paesaggistica e architettonica per rendere queste strutture funzionali e integrate con il territorio». Sono previste 14 discipline fra basket, pallavolo, beach volley, patti- naggio su rotelle e su ghiaccio, pareti per l’arrampicata, ginnastica ritmica e aerobica, skate, palestra, percorsi per la corsa a piedi e la bicicletta, nuoto e acquagym, con l’opzione di aggiungere medicina sportiva, una spa, una sala congressi e un bar-benessere.
Viabilità ed efficientamento energetico sono i nodi di un progetto che si pone anche come esempio etico di rigenerazione urbana, economica e sociale (vedi la Legge Regionale). L’area si colloca in una posizione centrale, collegata con Pontebbana e autostrada, a 3 chilometri dal casello della Pedemontana di Spresiano, ma i flussi di traffico e turismo sono previsti in misura consistente e bisogna attrezzarsi.
Il nodo «stradale»
«La pre-analisi condotta con il Comune di Villorba ha evidenziato che la viabilità deve essere ripresa in mano con attenzione – illustra Bassi -. Non ci sono situazioni particolarmente critiche, dovremo intervenire sulla segnaletica, sui sensi unici della zona industriale e sulla mobilità. Una Città dello Sport non può incentivare l’uso dell’automobile, quindi sarà utile pensare a una linea di trasporto pubblico urbano che arrivi nei pressi del parco, in collegamento con dei park scambiatori nelle vicinanze collegati con navette ibride, anche dalla stazione ferroviaria di Lancenigo». Nella stessa ottica va l’eliminazione dei park a raso. Ora partono gli incontri con gli investitori, partner economici e aziende che hanno già dimostrato interesse: “Dal momento in cui si completerà l’iter procedurale, un anno di lavori ci permetterà di inaugurare il primo lotto».
I tempi
Lo studio ha presentato anche un cronoprogramma di massima in tre anni: se si riuscisse a partire entro il 2018 (con 2,9 milioni di euro per i lavori di messa a norma, impianti e allestimento dei padiglioni per lo sport), si potrebbero prevedere sei mesi di attività nel 2019 (con un ulteriore investimento di 3,7 milioni di euro); nel 2020, infine, il parco sarebbe a pieno regime (ultimo investimento da 5,9 milioni).