Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Pedemontana, nuove stime E l’Idrovia riprende quota
Pedemontana, il commissario ha disposto un nuovo studio sulle stime di traffico. Novità anche per l’Idrovia: entra nella lista delle opere strategiche.
VENEZIA E se in futuro la Superstrada Pedemontana da 110 km/h si trasformasse in autostrada con limite a 139? Il commissario straordinario, avvocato Marco Corsini spiega sorridendo che «no, non andrà così, anche se, in effetti, un canale di interlocuzione è aperto col Ministero». La questione non è di lana caprina, tanto che sull’altalena 110-130 si basa uno dei rilievi della recente relazione Anac. E Corsini, affiancato dall’ingegnere Elisabetta Pellegrini che, per la Regione, segue quotidianamente l’opera, spiega, punto per punto, perché per lui da Raffaele Cantone è arrivata una promozione e di come si sia già al lavoro per superare le criticità che ancora restano sul tavolo. «Secondo Anac, - spiega l’avvocato dello Stato - le più recenti stime di traffico (27 mila veicoli al giorno ndr) sarebbero eccessive proprio perché calcolate sulla base dell’attrattività di una autostrada con limiti di velocità più alti. Dalle prime verifiche, la differenza di percorrenza sui 95 km complessivi sarebbe di soli 7 minuti e 1000 veicoli in meno. In ogni caso, per la relazione di risposta a quella di Anac, abbiamo commissionato un nuovo studio sulle stime di traffico proprio secondo questo nuovo parametro». E sia mai che nei ragionamenti (frequenti) col ministero, non si arrivi a ipotizzare davvero l’ipotesi autostradale. Per il momento, di sicuro, c’è il controllo rigoroso, proprio col Ministero delle Infrastrutture, da parte dell’ingegner Pellegrini che, fra i suoi primi atti, a inizio anno, ha mandato avanti le pratiche ministeriali, appunto, con la Brescia-Padova, concessionaria dell’A4 che, volente o nolente, dovrà realizzare il nuovo casello di Montecchio (l’approdo a ovest della Pedemontana che arriverà poi a Spresiano) e quindi il collegamento fra A4 e Pedemontana.
«Il monitoraggio è costante - spiega Pellegrini - perché in caso di ritardi potrebbe esserci un danno per la Regione. Alla vigilia del ricorso Salini-Impregilo al Tar Veneto che ancora pesa sull’opera, Corsini sottolinea come l’approvazione sostanziale del Terzo Atto Convenzionale da parte di Anac sia un nuovo e forte argomento a favore della Regione contro i ricorrenti. Corsini lo dice: «la finanza di progetto in Italia non ha funzionato, qui, lo dice anche Anac, si è attenutato il vizio d’origine di uno sbilanciamento del pubblico a favore del privato». Poi ci sono quei 300 milioni di contributo pubblico da far coincidere con una gara per i lavori indiretti e, soprattutto, la valutazione di un decurtamento di un anno e 9 mesi della concessione a Sis che, dice Corsini «non si è dichiarato indisponibile e in 40 pagine non viene mai ipotizzato da Anac alcun danno erariale». Intanto restano 600 metri lineari di faldoni della precedente gestione commissariale da valutare. E a proposito di incompiute, fa un passo avanti l’Idrovia PadovaVenezia con un emendamento al Defr in Consiglio regionale presentato da Bruno Pigozzo (Pd) e votato all’unanimità in cui l’opera viene inserita tra le linee strategiche. «È un’opera importante per la salvaguardia del suolo, - spiega Pigozzo - il suo completamento porterebbe benefici enormi, sia per il rischo alluvioni che per il trasporto merci». E non a caso il Grap, cui l’opera è legata, sta procedendo, a differenza di altri project.
Il commissario Marco Corsini Ci sarà un nuovo studio sulle stime di traffico basato sulla velocità di 110 km/h. Con Anac la collaborazione continua in modo proficuo