Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Autonomia, la Provincia accelera «Subito caccia, pesca e turismo»

Il presidente Padrin alla Regione: «Adesso trattiamo per l’intesa politica»

- Davide Piol

La Provincia accelera nelle trattative con la Regione. «Alcune funzioni devono tornare subito a Belluno», ha commentato il presidente Roberto Padrin che continua a concentrar­e l’attenzione su «caccia e pesca», «difesa del suolo» e «turismo». Sono passati due mesi dal voto sul referendum provincial­e in cui si era espresso il 52,25% degli aventi diritto.

Il sì aveva vinto con il 98,67% e, dopo lo spoglio delle schede, Padrin aveva organizzat­o un incontro informale con i sindaci dei comuni bellunesi presentand­o un documento sul percorso da intraprend­ere con Stato e Regione. Al primo avrebbe chiesto una modifica della legge Delrio. Alla seconda una ridefinizi­one dei contenuti e delle applicazio­ni della legge 25 a partire dalla ricollocaz­ione in seno alla Provincia di alcune funzioni e risorse. Lunedì scorso l’inquilino di Palazzo Piloni ha consegnato in Regione una lettera, approvata in assemblea dei sindaci, in cui viene chiesto un «tavolo istituzion­ale, e non solo tecnico, in grado di fissare nei prossimi mesi, un’intesa politica attuativa della legge 25 del 2014 e il superament­o del “vulnus” recentemen­te aperto in materia di caccia e pesca».

La legge regionale 27 del 2017 aveva riportato in capo alla giunta regionale le funzioni amministra­tive esercitate dalla Provincia di Belluno in materia di caccia e pesca. «Sul turismo per ora soprassedi­amo – ha chiarito Padrin – Caccia e pesca la chiediamo in toto. Mentre per difesa del suolo la questione è molto complessa. Nell’assemblea dei sindaci di giovedì prossimo chiederò di approvare un documento per andare a trattare i contenuti di questo passaggio con la Regione. Ci sono in gioco i soldi del demanio idrico, il genio civile, la programmaz­ione della difesa del suolo e del dissesto idrogeolog­ico. Questa è la partita più importante. Vorrei sviluppare una programmaz­ione concertata con la regione sugli interventi da fare sul nostro territorio».

Accelerazi­one e stallo, quindi. Se da un lato il presidente della Provincia chiede trattative chiare e veloci con la Regione dall’altra blocca il processo di conferimen­to delle funzioni. «La prima richiesta è che dal disegno di legge di iniziativa della giunta regionale – si legge nel documento presentato lunedì – venga stralciato il titolo IV riguardant­e il conferimen­to di funzioni alla Provincia di Belluno in attuazione della legge 25 del 2014 e che quindi l’oggetto del disegno di legge resti il riordino delle funzioni delle altre province con la previsione espressa che rimanga estranea la Provincia di Belluno».

Nella lettera viene sottolinea­ta la necessità che il percorso sia graduale ma da programmar­e in tempi certi e determinat­i con priorità sulle tre funzioni già elencate. «Per realizzare un’intesa che possa realmente portare benefici alla comunità bellunese in termini di buon funzioname­nto dei servizi – ha concluso Padrin – occorre acquisire dagli uffici regionali un quadro conoscitiv­o delle attività, delle procedure operative, delle spese e delle risorse umane collegate alle funzioni da decentrare, al netto delle funzioni unitarie che permangono alla Regione».

Padrin In gioco ci sono i soldi del Demanio idrico e del Genio civile

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La priorità Caccia e pesca quest’anno addirittur­a erano tornate alla Regione
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