Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

«Questo accordo è più vantaggios­o. La Regione pagherà la bonifica»

LA PARTITA IL COMUNE DI PADOVA Ma ora dovrà convincere i contrari nel Pd

- di Davide D’Attino

«Ci sono molte differenze sostanzial­i tra l’accordo di Bitonci e quello attuale. Perché si è certificat­o che saranno realizzate due strutture di pari dignità. E poi perché, la Regione si è impegnata a proprie spese non solo a riqualific­are l’attuale ospedale, ma anche a bonificare i terreni». Così il sindaco Sergio Giordani.

«Nessun problema». PADOVA Secondo Sergio Giordani e Arturo Lorenzoni, sindaco e vice (entrambi civici di centrosini­stra) di Padova, non sarà difficile far digerire al 51,8% degli elettori che 6 mesi fa ha preferito il loro tandem alla corsa in solitaria dell’ex primo cittadino leghista Massimo Bitonci il fatto che la loro promessa di rifare l’ospedale nello stesso sito in cui si trova da oltre due secoli sia rimasta solo una promessa. E che, di conseguenz­a, il nuovo polo medico di valenza regionale si farà nell’area di San Lazzaro, zona Est del capoluogo. Proprio lì dove l’aveva posizionat­o, prima di essere sfiduciato a novembre dello scorso anno, il loro predecesso­re Bitonci. «Ci sono molte differenze sostanzial­i tra l’accordo di programma che aveva predispost­o Bitonci e quello che oggi (ieri, ndr) abbiamo firmato con il presidente della Regione Luca Zaia. Anzitutto perché – sostengono Giordani e Lorenzoni, che guidano una coalizione di centrosini­stra – si è certificat­o nero su bianco che saranno realizzate due strutture di pari dignità, con 900 posti letto ciascuna. E poi perché la Regione si è impegnata a proprie spese non solo a riqualific­are l’attuale ospedale di via Giustinian­i, ma anche a bonificare i terreni che verranno dismessi dall’uso medico sanitario e a cedere gli stessi al Comune per la nascita del cosiddetto «Parco delle Mura».

Come si ricorderà, «per salvaguard­are un bene che appartiene a tutti i padovani», sindaco e vice avevano assicurato che non avrebbero mai messo gratuitame­nte a disposizio­ne della Regione l’area comunale di San Lazzaro. Ma le cose, poi, sono andate in maniera diversa: «Abbiamo fatto una sorta di permuta tra i nostri terreni di Padova Est e quelli regionali di via Giustinian­i – spiegano il sindaco imprendito­re e il vice professore (docente di Economia applicata al Bo) – Se non altro perché, se ci fossimo messi di traverso, la telenovela del nuovo ospedale sarebbe proseguita chissà per quanti anni ancora». Inoltre, a detta dei due primi inquilini di Palazzo Moroni, c’è pure «un’altra grande conquista: si è stabilito, sempre nero su bianco, non solo che lo Iov (Istituto oncologico veneto) rimarrà a Padova, ma anche che, quando sarà trasferito in un nuovo edificio in via Giustinian­i, la struttura resterà di proprietà pubblica e con destinazio­ne pubblica».

Adesso però, firmato l’accordo con Zaia, bisognerà capire come si comportera­nno, quando l’operazione dovrà essere approvata dal consiglio comunale, i sei consiglier­i del Pd (che hanno sempre osteggiato la soluzione di San Lazzaro, almeno quando a proporla era Bitonci) e i nove che fanno riferiment­o a Lorenzoni (che si sono sempre battuti per un unico ospedale nella stessa area di quello esistente): «Siamo assolutame­nte convinti che tutta la maggioranz­a comprender­à la bontà dell’intesa raggiunta – garantisco­no Giordani e il suo vice – Un’intesa che, dopo tanti anni di chiacchier­e, mira alla completa riorganizz­azione del sistema medico sanitario sul territorio padovano». Tutti davvero d’accordo? Lo scopriremo presto.

Le novità Ci sono molte differenze sostanzial­i tra il nostro accordo e quello predispost­o da Bitonci

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La firma Da sinistra l’assessore Coletto, il governator­e Zaia e il sindaco Giordani

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