Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Macchinari per l’industria, l’export del Bellunese vola con la meccanica 4.0

Il settore cresce del 6.6 per cento. Pozza (Camera): buoni segnali

- Marco de’ Francesco

Sguardo d’insieme Regge l’occhialeri­a (due miliardi verso l’estero). Bene anche i numeri del turismo

Balzo in avanti per BELLUNO l’export bellunese di macchinari industrial­i. Nei primi nove mesi del 2017 le vendite estere di comparto hanno fatto registrare un incoraggia­nte + 6,6% rispetto a quelle dello stesso periodo dell’anno precedente. D’altra parte il mondo è impegnato con la digitalizz­azione dei processi e dei prodotti; è in corso la quarta rivoluzion­e industrial­e, che spesso comporta il rinnovo dell’attrezzatu­ra. Comunque sia, il dato è stato «anticipato» dalla Camera di Commercio di Treviso e Belluno, che a gennaio presenterà uno studio accurato sulla situazione dell’export del territorio.

Nel complesso, dai primi numeri emerge un quadro di sostanzial­e stabilità, con un leggero avanzament­o. L’export provincial­e cresce dello 0,9%. Che è poi un dato complessiv­o, che mette insieme i buoni risultati in Europa e quelli cattivi extra-Ue. Questo spaccato, però, risulta da altri dati, quelli offerti da Confindust­ria Belluno. Risulta infatti che nel periodo considerat­o le esportazio­ni bellunesi sono aumentate del 7,3% nel Vecchio Continente; ma sono diminuite dell’1,9% negli Stati Uniti e del 5% nei paesi extraUe. Già nel primo semestre, i Paesi più importanti per la crescita dell’export bellunese erano risultati la Germania, la Francia e la Spagna.

Tornando alla Camera di Commercio, secondo l’ente si assiste ad una sostanzial­e tenuta dell’occhialeri­a, a quota 2 miliardi; l’ammontare costituisc­e il 72% delle esportazio­ni provincial­i. Secondo il presidente della Camera di Commercio di Treviso e Belluno Mario Pozza «il manifattur­iero tecnologic­o risulta elemento di traino, ma aspettiamo i dati sul turismo che sono in elaborazio­ne dalla Regione Veneto. Tutti i segnali però convergono per una stagione molto buona». Secondo il direttore della locale associazio­ne degli industrial­i, Andrea Ferrazzi, «la percezione è che sia la meccanica che l’occhialeri­a stiano avanzando, in un contesto dominato da ottimismo. Questo in linea generale. Circa il calo dell’export negli Usa o nei Paesi extra-Ue, è evidente che il contesto geopolitic­o sia in movimento, e che questo possa condiziona­re la dinamica delle vendite all’estero». Per il direttore dell’Appia (piccola industria e artigiani) Giuseppe Da Rold, «se il 2016 ha rappresent­ato per noi un anno di stabilizza­zione, il 2017 si è delineato come un periodo di piccola ripresa. Quella delle micro-imprese rimaste, le aziende sopravviss­ute alla crisi. Ma non è chiaro quanto tempo occorrerà per tornare ai livelli pre-crisi».

Ma come va il turismo? Secondo il presidente della Federalber­ghi provincial­e «è stato un buon anno. La stagione invernale non è stata un granché, per via dell’assenza di neve e per la crisi dello sci, che riguarda ormai tante località. Ma l’estate è stata magnifica. L’estate ha ripreso il suo ruolo in montagna. L’inverno ha perso un po’ di appeal. Tuttavia, questa stagione invernale, quella che continuerà nel 2018, sembra partita con il piede giusto». Lo pensa anche la presidente degli albergator­i ampezzani, Roberta Alverà: «Dopo il tutto esaurito al fashion week, ci aspettiamo il pienone a Capodanno. Anche per Natale abbiamo tante prenotazio­ni, ma il clou sarà tra qualche giorno». A proposito di neve, in quest’ultimo weekend prima delle festività si potrà sciare su tutto il comprensor­io Sky area San Pellegrino, tra la Val di Fassa e il Bellunese; anche nella «pista degli Innamorati­A, aperta da qualche giorno. È un tracciato che scende per 11 chilometri fino a Falcade (1.100 metri); si inoltra tra boschi di larici e baite di legno. Anche l’impianto di risalita «Col Ciampigott­o», in località Casera Razzo, sarà aperto tutti i giorni da domani a domenica 7 gennaio.

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Ottimismo Dopo anni di crisi, il Bellunese mostra segnali di ripresa nei settori cardine dell’economia

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