Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Autonomia e deleghe, Bottacin accusa: «Nuovi compiti, Provincia inadeguata»
Autonomia per la BELLUNO provincia di Belluno? Facile a dirsi, difficile a farsi. L’assessore regionale con delega alla specificità di Belluno, Gianpaolo Bottacin non usa parole tenere nei confronti del presidente di palazzo Piloni, Roberto Padrin e del Governo. Ancora uno stop da parte della Provincia di Belluno al trasferimento delle deleghe regionali, incalza l’assessore regionale, dopo l’arrivo di una nota del 18 dicembre in cui Padrin ha formalizzato l’esplicita richiesta di «stralciarle dal disegno di legge 20», già approvato dalla Giunta regionale a luglio e ora in fase di calendarizzazione consiliare, auspicando che l’attuazione della legge regionale 25/2014 si possa «realizzare di pari passo» con quelle che vengono definite da Palazzo Piloni «le auspicate modifiche» della legge Delrio.
La posizione di Padrin è nota: poiché in Provincia manca personale specializzato, palazzo Piloni sta ragionando sulle competenze relative la caccia e pesca, la difesa del suolo e il turismo. Nel frattempo Padrin ha commissionato una analisi alla Cgia di Mestre, affinché faccia una fotografia dello stato delle cose. Eppure le competenze da trasferire sarebbero molte altre. Politiche transfrontaliere, minoranze linguistiche, governo del territorio e tutela del paesaggio, risorse idriche ed energetiche, viabilità e trasporti, foreste, sostegno e promozione delle attività economiche dell’agricoltura.
«Nella nota – continua Bottacin – ci viene chiesto di attuare gradualmente i vari passaggi di funzioni, rinunciando ad una serie di deleghe, a iniziare dalla difesa del suolo. Questi i problemi causati dalla legge Delrio che, con l’intento di smantellare le province, ha ridotto le competenze, ha ridotto il personale e introdotto un prelievo che, per Belluno, equivale a circa 23 milioni di euro». Bottacin continua: «Anziché chiedere la piena applicazione di leggi, ci viene chiesto uno stop parziale, evidenziando l’incapacità di gestire la partita delle nuove competenze». L’assessore regionale chiude rivolgendosi al Governo: «Capiamo le difficoltà della Provincia, che stiamo aiutando in molti modi, ma non possiamo non sottolineare nuovamente che la soluzione alle problematiche di Belluno non può che passare tramite un ripristino dei finanziamenti statali di cui godeva fino a qualche anno fa».