Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Tav, il tratto Verona-Vicenza al Cipe «Cantieri al via a metà 2018»
Sul tavolo oggi l’approvazione del piano da 2,8 miliardi e l’estensione fino a Padova
Previsioni rispettate. VENEZIA Salvo colpi di scena, oggi il Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe) si riunirà per approvare il progetto definitivo della Tav Verona-Vicenza (ma potrebbero esserci novità anche sul secondo stralcio della tratta, che prosegue fino a Padova). Renato Mazzoncini, amministratore delegato di Rete ferroviaria italiana (Rfi), aveva assicurato che il via libera sarebbe arrivato entro fine anno. E se oggi la promessa verrà mantenuta, i cantieri apriranno verso la metà del 2018.
L’ultimo capitolo risale allo scorso agosto, quando la Regione ha riunito gli enti e i comuni coinvolti dal passaggio della Tav lungo i 44,2 chilometri del tracciato Verona-Vicenza e ha espresso un parere positivo al progetto del tracciato. Oggi il Cipe (l’organismo del governo che dipende dal dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica sulle grandi infrastrutture) affiderà il progetto della linea ferroviaria al consorzio di imprese di costruzione Iricav Due, il general contractor costituito nel 1991 e formato da cinque partner: Astaldi al 37,49%, Salini Impregilo al 34,10%, Ansaldo Sts al 17,05%, Società Italiana per Condotte d’Acqua al 11,35% e Fintecna allo 0,01%.
Il valore del tragitto è di circa 2,8 miliardi, di cui 1,3 già disponibili, su un totale di 5 miliardi per il completamento fino a Padova: «Una parte del contributo è già stato erogato alla fine del 2013, per cui speravamo di partire con i cantieri nel 2014 o al più tardi nel 2015 – ricorda Franco Miller, presidente di Transpadana e delegato di Confindustria per i Corridoi europei -. Il ritardo è dovuto alle varianti eseguite sul tracciato, in particolare a sud di San Bonifacio. Per il resto, il consorzio è stato individuato e manca solo il controllo di fattibilità. È da anni che aspettiamo e adesso siamo pronti per partire».
Il progetto (compreso nella trasversale Ovest-Est TorinoVenezia) verrà approvato prima ancora che l’alta velocità sia arrivata a Verona, dato che il Cipe ha approvato la Tav Brescia-Verona lo scorso luglio e i lavori devono ancora partire: «In quel caso la Corte dei Conti ha chiesto ulteriori dettagli per registrare la delibera del Cipe e le operazioni sono slittate di qualche settimana, per un totale di sei mesi dall’approvazione – dice Miller -. Se le tempistiche per la Tav Verona-Vicenza saranno simili, è plausibile che i cantieri apriranno entro la seconda metà del 2018». Molto dipenderà anche dal risultato delle prossime elezioni, dove l’ago della bilancia potrebbe pendere dal lato della Tav o al contrario da quello dei suoi detrattori. In ogni caso, oggi va in scena un passaggio decisivo: «Speriamo che sia la volta buona, sarebbe un bel regalo di Natale – commenta Luigi Schiavo, delegato regionale di Confindustria al coordinamento delle infrastrutture -. Dopo il via libera al piano strategico, l’anno prossimo si entrerà nel vivo col progetto esecutivo».
Il documento che oggi finirà sul tavolo del Cipe contiene le prescrizioni dei Comuni interessati, come l’allargamento e il prolungamento di alcune strade, oltre agli studi sul traffico e sulla fragilità idraulica. E oggi il Cipe potrebbe anche porre le basi per l’estensione del tracciato fino a Padova: il progetto parla di una linea ferroviaria a doppio binario, che avrà una lunghezza di 76 chilometri e affiancherà la linea storica per 36.