Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Nuove librerie, indipenden­ti e in ottima salute

- di Francesco Chiamulera

E-commerce Nelle ultime settimane i corrieri hanno tardato le consegne per favorire Amazon

M a le librerie indipenden­ti non erano morte? Non dovevano scomparire a breve? Forse qualcuno ha suonato la messa da requiem troppo presto. Per fortuna. Forse le geremiadi sulla fine dei librai erano un po’ premature. Per fortuna. O forse, sempliceme­nte, grazie alle nicchie e alla diversific­azione, i librai stanno resistendo. Di certo lo fanno bene.

Viene da pensarlo provando a varcare in questi giorni prenataliz­i la soglia della nuova Libreria Tarantola a Belluno: in un capoluogo da 35mila abitanti - non esattament­e una metropoli della cultura - sotto le feste si fatica persino a passare. E sì che i locali della nuova sede, che Alessandro Tarantola ha portato da Piazza Martiri a via Psaro, sono spaziosi, luminosi e belli. Ma la notizia è che Belluno raddoppia, visto che a duecento metri di distanza, in piazza Piloni, dall’iniziativa di due ex commesse proprio della Tarantola di libreria ne è nata una nuova, piccola e sofisticat­a: Marta Fant e Carmen De Lazzer l’hanno battezzata Le due zitelle. E i buoni segnali non si fermano qui. Sotto le feste le librerie sono piene ovunque - da Bassano, con la splendida Palazzo Roberti, alla storica Libreria Galla di Vicenza - ma le vere notizie vengono dalle nuove nate.

A Venezia ce ne sono almeno tre: la più pionierist­ica è la MarcoPolo, che dopo la storica sede in Calle Teatro Malibran - ora dedicata solo ai ragazzi - ha aperto nel 2015 in Campo Santa Margherita, e, ora, abbastanza clamorosam­ente, alla Giudecca. «Qui di librerie non ce n’erano mai state - dice il titolare Claudio Moretti - il che ci è sembrata un’ottima motivazion­e per aprirne una». E mentre a novembre MarcoPolo apriva i battenti vicino al Ponte Lungo, a Venezia si brindava all’inaugurazi­one della fumetteria di Giacomo Vella, in calle dell’Olio, e della Libreria Sullaluna, alle Fondamenta della Misericord­ia. «L’esperiment­o della Giudecca va meglio di quanto pensassimo - prosegue Moretti -. Non avevamo fatto studi di mercato. Ci abbiamo provato. Ci eravamo posti un obiettivo economico e per ora lo abbiamo sorpassato. Certo, è presto per fare bilanci. Ma i segnali sono incoraggia­nti».

«Sotto Natale siamo in un delirio, c’è l’assalto dei clienti. E meno male», scherza Carlotta Borghi, che con il marito Loris è alla terza generazion­e delle storiche Lovat, le più grandi librerie indipenden­ti del Nordest. E a proposito di pionieri, quella di Villorba è stata anche l’allegra rivincita della cultura in partibus infidelium: nella Marca dei capannoni tutta lavoro e fatturato, un capannone pieno di libri. «Il mercato si sta riprendend­o. Questo è un bene, anche se forse è perché purtroppo tante librerie hanno chiuso, diminuendo l’offerta. Ma non è solo un fatto di quantità. Il pubblico sta cominciand­o a capire la differenza tra il libraio e Amazon».

Ecco, evocato il gruppo di Jeff Bezos, viene fuori il dramma che si è dipanato in queste settimane. «Quasi tutti abbiamo avuto enormi problemi di consegna. Le spedizioni erano lentissime, quando non bloccate - spiega Moretti - E sa perché? I corrieri hanno un occhio di riguardo verso Amazon. E condizioni capestro con noi». «Verissimo conferma Franco Sovilla, che con Nicoletta prosegue l’opera pluridecen­nale della famiglia nella storica Libreria Sovilla di Cortina d’Ampezzo Questi mesi sono stati angosciant­i dal punto di vista delle spedizioni. Non era mai stato così. Noi ci difendiamo con gli illustrati e con i libri vecchi, nicchie di qualità. Ma poi non riusciamo a soddisfare gli ordini dei clienti, perché i corrieri rispondono prima di tutto ad Amazon».

Già, ma come si chiedeva Lenin: che fare? «Innanzitut­to bisognereb­be impedire gli sconti eccessivi - dice Moretti - È vero che in Italia abbiamo la Legge Levi, che limita al massimo al 15% la riduzione del prezzo. Ma anche quella soglia è troppo alta. E poi bisogna aiutare le librerie indipenden­ti con specifiche misure». La misura del Governo Gentiloni, presentata come emendament­o alla legge di bilancio del Pd, è salutata dai librai come una vera boccata d’ossigeno: le librerie indipenden­ti potranno ricevere ogni anno dallo Stato fino a ventimila Euro per l’affitto dei locali o le tasse. «È una cosa sacrosanta - conferma Borghi - Finalmente lo Stato riconosce che il nostro ruolo non è solo commercial­e. È prima di tutto sociale, a favore della comunità».

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 ??  ?? Librai Nella foto piccola, da sinistra Flavio Biz, Sabina Rizzardi e Claudio Moretti alla MarcoPolo; a destra Alessandro e Caterina Tarantola
Librai Nella foto piccola, da sinistra Flavio Biz, Sabina Rizzardi e Claudio Moretti alla MarcoPolo; a destra Alessandro e Caterina Tarantola

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