Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Alpini, nuove piazze e Brat «Con noi Treviso è rinata»
Il bilancio del sindaco Manildo: «Lavoreremo fino alle elezioni»
Il bilancio di fine anno, per Giovanni Manildo, è «la versione più bella di Treviso»: l’adunata degli Alpini e la grande mostra sull’Impressionismo su tutto, ma anche la rete dei festival da 650 mila persone, il record di raccolta differenziata, le piazze riqualificate e la Brat per i ragazzi, i provvedimenti per la sicurezza dal daspo urbano alle nuove telecamere, 317 nuove attività commerciali che hanno creduto in una città diversa. Tasselli messi uno accanto all’altro, come in un mosaico.
Ma a 4 anni e mezzo dall’insediamento per la giunta di centrosinistra si tratta quasi un bilancio di fine mandato ed è l’occasione per mettere in calendario i progetti del 2018: «Il nuovo piano di illuminazione per il centro e le periferie – elenca il sindaco -, investimenti sulle piste ciclabili, le scuole al centro dei quartieri e una nuova grande mostra a Santa Caterina». Progetti a lunga scadenza, quindi, che vanno oltre giugno e il voto amministrativo: «Vogliamo continuare il lavoro iniziato, sono molti i progetti-ponte, come la rivoluzione della sosta con i nuovi parcheggi che porterà entro qualche mese a 380 posti gratuiti, la pedonalizzazione del centro storico, il rilancio dei quartieri. Ma siamo pronti al secondo tempo della partita».
Il 2017 che volge al termine è stato l’anno delle nuove risorse economiche fra bandi per le periferie e vendita di azioni Save (in attesa di vendere la prefettura dopo l’ultima asta andata deserta). «Siamo una città virtuosa, abbiamo dimezzato i debiti del Comune e investito il 24% del nostro bilancio, 11,3 milioni di euro, nel sociale».
Alla campagna elettorale per ora Manildo non pensa: «Per noi comincerà sessanta giorni prima delle elezioni con lo scioglimento del Consiglio, noi pensiamo a lavorare per Treviso». E rinnova la fiducia alla sua squadra di giunta: «È cresciuta riuscendo a superare problemi e criticità». Un gruppo unito, dice il sindaco, ma meno unita sembra la coalizione che ha quasi definitivamente perso la Sinistra, sempre più critica e frammentata. Il sindaco non coglie le provocazioni ma il messaggio è chiaro. «A volte è bello non essere compatti – rileva Manildo -, valorizza le differenze e stimola il confronto. Ma la regola è parlare delle stesse cose: quando l’incomunicabilità è ostinata meglio lasciar perdere. Novembre e dicembre sono stati i mesi più duri con molti temi importanti e grandi discussioni, ma non ci sono state ricadute amministrative». Ovvero, le astensioni e le contrarietà della Sinistra non hanno provocato problemi di tenuta. A questo punto, la sensazione è quella di una strada già ben delineata e una campagna elettorale divisa. Manildo guarda avanti: «Il prossimo anno sarà fondamentale per portare a completamento i nostri progetti». Quindi il brindisi, con la giunta al completo.
Investiremo su ciclabili, illuminazione e scuole nei quartieri. E al museo un’altra grande mostra