Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Shopping, saldi «mascherati» Sconti già al 70%
Ufficialmente al via il 5 gennaio, in realtà sono già partiti. Le offerte, i nodi, le polemiche
Ufficialmente inizeranno il 5 gennaio. Di fatto, però, i saldi in Veneto sono già partiti, con offerte recapitate ai clienti via mail e WhatsApp.
Le commesse Qualche promozione c’è già, è tutto regolare: basta non pubblicizzare e non parlare di saldi
Sulle vetrine la parola PADOVA magica non compare ancora, ma i saldi invernali sono dietro l’angolo. Anzi, nei fatti sono già cominciati. Come al solito, infatti, c’è chi gioca d’anticipo, con escamotage e formule ibride per non dare troppo nell’occhio. La caccia ai saldi, in Veneto come in molte altre regioni, riparte (ufficialmente) venerdì 5 gennaio e offre un ricco antipasto di offerte esclusive ai clienti fidelizzati, che in questi giorni sono bombardati dagli annunci via WhatsApp e mail.
Nella maggior parte dei casi, gli sconti sono iniziati a Santo Stefano e proseguiranno fino a giovedì 4. Le prove fioccano. Qualche esempio? Furla (pelletteria) propone una selezione di borse e accessori con sconto fino al 50% a chi mostra il codice ricevuto via mail; i possessori di tessera Dpam (abbigliamento per bambini) possono acquistare una selezione di prodotti scontati fino al 60%; da Sergent Major (abbigliamento per bambini) il risparmio sui prodotti con l’etichetta dello sconto arriva fino al 40%; la tessera Coin si può sottoscrivere a un euro (anziché cinque) e dà diritto a sconti tra il 30% e il 50% su tutti gli articoli della promozione «Vantaggio». E si continua: Sisley si ferma al 31 dicembre, ma il 30% di sconto è valido su tutta la collezione autunno inverno per i clienti Black Card; stesso concetto e stesso sconto, ma fino al 4 gennaio, per i clienti Family Card di Benetton. Chi è iscritto al programma fedeltà di Class (abbigliamento femminile) potrà usufruire dei saldi sulla collezione autunno inverno già da oggi; e ieri è scesa in campo anche la Rinascente, con sconti fino al 50% fino al 4 gennaio sulle collezioni uomo, donna, bambino, accessori, intimo e casa per «anticipare il piacere dello shopping», come recita la mail. E da Marionnaud (profumeria) c’è il tre per due fino al 21 gennaio. Insomma, chi più ne ha più ne metta.
Nel negozio «H&M» di Padova, per altro, basta cercare i cartelli con la scritta «ultime occasioni», dove i vestiti hanno un doppio cartellino: uno bianco con il prezzo originario, l’altro rosso con il prezzo ribassato e le indicazioni per calcolare la percentuale dello sconto. «I saldi cominciano la settimana prossima, ma qualche promozione c’è già», spiega la commessa. Il risparmio è notevole: nel reparto bimbi si va dal 50% sulle giacche al 67% sulle camicie; nel reparto donna si possono portare a casa maglie al 70%, giacche al 60%, maglioni al 43%, borsette al 37% e guanti al 30%.
Discorso simile da Zara, dove gli sconti sono segnalati da un cartello rosso con il punto esclamativo; qui però c’è un solo cartellino, con un’etichetta che copre il prezzo originario e nasconde il valore del ribasso. In altri negozi, le commesse ammettono che le promozioni per i clienti fidelizzati sono già partite e assicurano che è tutto regolare: «L’importante è non pubblicizzarle e non parlare di saldi».
E dal 5 gennaio? La maggior parte dei negozi annuncia sconti tra il 20% e il 30%, con aumenti graduali nelle settimane successive in base alle politiche aziendali.
Ma insomma, hanno ancora senso queste «forme»? Maurizia Rizzo (Cisl-Fisascat) chiede una revisione dei regolamenti: «I saldi richiamano una nuova ondata di clienti subito dopo le feste di Natale, mettendo a dura prova le commesse dopo turni massacranti. In ogni caso sorse sarebbe il caso di distribuire le promozioni durante tutto l’anno».
Maurizio Franceschi, segretario di Confesercenti Venezia è ancora più duro: «Con questa ubriacatura di promozioni, è difficile capire qual era il valore iniziale del prodotto. Iniziare a fine febbraio garantirebbe più trasparenza». Ascom Padova invece punta il dito contro la corsa «sotterranea» al saldo anticipato.
Per altro il tutto andrebbe considerato nell’ottica della grande rivoluzione dell’ecommerce. E in specie, per parlare fuori di metafora, di Amazon, cioè del portale di acquisti on line che anche in Veneto sta registrando numeri da record. A Peraga di Vigonza, nel Padovano, Amazon ha appena aperto un deposito di smistamento da seimila metri quadri, dove lavorano 75 magazzinieri (25 assunti a tempo indeterminato e 50 «stagionali», con contratti da due settimane a tre mesi per le festività natalizie).
In queste feste il ritmo di consegna dei pacchi è stato frenetico. E il trend è in crescita. Per dire: oggi si parlerà di Amazon anche nel consiglio comunale di Castelguglielmo (Rovigo), dove il colosso di Jeff Bezos vorrebbe aprire il secondo polo logistico più grande d’Italia dopo quello di Piacenza. Cosa che sta già facendo storcere il naso a più di qualcuno, spaventato dalle conseguenze: alcuni clienti hanno segnalato che i corrieri danno la precedenza ad Amazon, che impone tempi di consegna molto rapidi, e consegnano gli altri pacchi in ritardo. Se ne vedranno delle belle.