Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Passante-Padova Est verso la quarta corsia e raddoppio dello svincolo
Caro-tariffe e investimenti: sempre a Padova s’amplia lo svincolo
Quarta corsia in vista per il tratto di A4 fra l’innesto del Passante e Padova Est. E lavori in vista anche sullo svincolo in uscita proprio verso l’area Ikea per evitare le rischiose code in corsia di marcia lenta nei momenti di picco del traffico. Due interventi segnati entrambi dalla necessità di fluidificare una decina di chilometri in cui confluiscono flussi di traffico dall’A57, dal Passante e anche da sud, lungo l’A13, il cui innesto è proprio a ridosso dello svincolo di uscita, in direzione ovest, di Padova Est. Questi, fra gli altri, gli interventi legati all’aumento dei pedaggi scattati ieri.
Archiviate, o quasi, le festività, il 2018 dei pendolari autostradali veneti si è aperto con una raffica di rincari sui pedaggi. Rincari, spiegano concessionarie e Mit, ministero per le infrastrutture e i trasporti, legati anche agli investimenti contenuti nei rispettivi Pef, i piani economici finanziari. Per chi si chiede a cosa serviranno i proventi legati ai rincari in vigore da ieri, le risposte riguardano interventi di migliorie, anche sostanziali, sui nodi critici della viabilità.
Padova Est «allargata» e quarta corsia
Baricentro dei cantieri che verranno è Padova est. Nonostante il Pef di Cav giaccia al ministero in attesa di approvazione da tempo (motivo per cui non ci sono stati sostanziali aumenti negli ultimi tre anni), ci si starebbe già muovendo sull’allargamento dell’uscita di Padova est per chi proviene da Venezia. Non basta, si parla sempre più insistentemente di un tratto a quattro corsie.
Non un tratto a caso, ma quello lungo una decina di chilometri fra l’inizio del Passante ad Arino di Dolo e Padova est, appunto. Pochi chilometri su cui si riversano flussi di traffico multipli in direzione ovest, non ultimo quello proveniente da sud lungo l’A13 giusto un paio di chilometri prima dello stretto svincolo di uscita che porta all’Ikea e alla porta d’accesso est della città. Un tratto delicato, contrassegnato da numerosi incidenti e dal rischio code in uscita proprio allo svincolo est del capoluogo euganeo con auto ferme, all’ora di punta, nella corsia a scorrimento lento. Un nodo da risolvere che, con l’occasione, dovrebbe vedere anche allargata in uscita la barriera con una cassa in più da «sottrarre» a quelle in entrata.
Quarta corsia sulla Brescia-Padova
Quarta corsia sempre più necessaria anche sul tratto successivo dell’A4, tra Padova e Brescia. A fine ottobre il direttore generale della concessionaria, Maurizio Pagani, l’ha annunciato chiaramente: i volumi di traffico non solo sono tornati ai livelli pre crisi ma si sono addirittura superati i dati del 2007.
Una fiumana di mezzi, quelli pesanti sono aumentati del 6% solo nell’ultimo anno. In totale, auto incluse, si arriva a 290 mila veicoli al giorno, un fiume di auto e camion che spesso si presenta come una massa uniforme, senza soluzione di continuità. Numeri che si legano alla scelta di investire 5 miliardi, tanto costerebbe la quarta corsia lungo i 146 chilometri della tratta.
A4 Holding, la società di controllo della Brescia-Padova (nelle mani degli spagnoli di Abertis), ha posto al ministero delle Infrastrutture il tema della quarta corsia, numeri alla mano. Il passaggio è stato dai 77 milioni di veicoli l’anno ai 103 nel 2016. Impressionanti i dati sui veicoli pesanti: da 19,2 a 24 milioni.
Un traffico che continua a crescere, anche tra Serenissima e Valdastico, dai 63 mila veicoli medi giornalieri dei primi nove mesi 2016 ai 65 mila di quest’anno. Per capirsi, si tratta per la Brescia-Padova, della terza autostrada in Italia per traffico. Tanto che la società ha messo nero su bianco la parola chiave: «saturazione», questo sta scritto nello studio invitato al Mit.
Terza corsia verso Trieste
Guardando ad est, Autovie Venete aumenta le tariffe dell’1,88% dopo che i pedaggi erano rimasti «congelati» sin dal 2015. La concessionaria spiega che la formula utilizzata per calcolare i pedaggi è quella del «price cap» che comprende il recupero dell’inflazione programmata più una serie di variabili legate alla qualità del servizio, alla pavimentazione e al tasso di incidentalità, alle quali si aggiunge quella correlata al livello degli investimenti.
Ecco, e il livello degli investimenti è, naturalmente, alto anche se, stavolta, si traduce, spiega la concessionaria, con aumenti dai 10 ai 30 centesimi e, per effetto degli arrotondamenti, anche in tratte a pedaggio invariato. Sul tavolo ci sono i cantieri per la terza corsia.
Già cantierato il terzo lotto da Alvisopoli a Gonars, oltre il confine veneto, metà dei nove cavalcavia da abbattere già caduti, un nuovo ponte sul Tagliamento è in fase di costruzione così come il cantiere del primo sub lotto del quarto lotto, da Gonars a Palmanova. Intanto continuano a crescere le entrate di cassa visto che fra luglio e settembre 2017 si è registrato un +4,3% per il traffico pesante e un + 1,7% per quello leggero.