Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Cortina, respinto chi è senza catene
Nuova bufera, ma questa volta scattano i filtri di polizia. Il sindaco: «Bene così»
Quando ieri mattina la montagna bellunese si è risvegliata sotto una fitta nevicata (fino a 30 centimetri tra Falcade e il Passo San Pellegrino), molto simile a quella che il 27 dicembre ha mandato in tilt la viabilità fuori e dentro Cortina, è scattato subito il Piano Neve concordato nei giorni scorsi dalla prefettura con le forze dell’ordine. E questa volta le cose hanno funzionato. Moltissime auto senza catene a bordo sono state obbligate e fare inversione di marcia.
Quando ieri mattina la montagna bellunese si è risvegliata sotto una fitta nevicata (fino a 30 centimetri tra Falcade e il Passo San Pellegrino), molto simile a quella che il 27 dicembre ha mandato in tilt la viabilità fuori e dentro Cortina, è scattato subito il Piano Neve concordato nei giorni scorsi dalla prefettura con le forze dell’ordine. Stavolta nessuno (tra le istituzioni) si è fatto trovare impreparato e così, dalle 9.30 alle 16.30, una ventina di uomini inviati da polizia stradale, carabinieri, Guardia di finanza e Anas hanno fermato a uno a uno tutti i veicoli in transito sull’Alemagna, in località Longarone (all’uscita dall’autostrada), al bivio tra Tai e Ospitale e nella zona nord di collegamento con Brunico. La Polstrada della località altoatesina controllava i mezzi in arrivo da Misurina. Oltre un migliaio le auto e i camper passati al vaglio delle forze dell’ordine, che ne hanno rimandati indietro a decine perché sprovvisti di catene o gomme termiche.
«Ci siamo accertati che ciascun veicolo in transito avesse a bordo le catene o disponesse di pneumatici da neve — spiega Fabio Mazza, comandante della Polstrada di Belluno — sul Nevegal e sull’Alpago, infatti, alcuni conducenti sono usciti di strada o non erano più in grado di continuare perchè sprovvisti della dotazione invernale. Soprattutto i camper viaggiavano con i pneumatici lisci, quelli estivi, nonostante gli appelli a munirsi dell’attrezzatura di legge lanciati dalla prefettura di Belluno nelle ultime ore, anche sui media nazionali. Abbiamo aiutato a montare le catene chi le aveva con sé, rimandando indietro i veicoli privi o i cui guidatori non erano in grado di proseguire nemmeno con le gomme termiche. Perché consumate o non sufficienti a garantire stabilità al mezzo». I conseguenti rallentamenti hanno sollevato qualche protesta, che si è sommata alla rabbia degli utenti rimandati indietro. «Devo proseguire per forza, ho il bambino con la febbre», ha tentato la furbata un turista romano. «Non ho i soldi per comprare le catene, abbiate pazienza», ha azzardato un altro viaggiatore.
Inflessibili gli uomini in divisa. «Senza l’opportuna dotazione si rischia grosso, soprattutto quando la neve diventa scivolosa a causa della pioggia, come ieri — avverte il comandante Mazza —. Si perde il controllo del mezzo. In questi giorni poi, il traffico è superiore alla media, quindi abbiamo intensificato i controlli, oltre a mettere in pratica i filtraggi». «Sui veicoli che, pur muniti di gomme termiche procedevano con difficoltà, sono stati effettuati test di frenata e ripartenza, per capire se fossero in grado di proseguire — aggiunge il maggiore Cristiano Rocchi, comandante dei carabinieri di Cortina —. In caso di risposta negativa, sono stati fatti tornare indietro». Insomma, il lavoro di coordinamento tra prefetture e forze dell’ordine ha funzionato.
Lo conferma il sindaco di Cortina, Gianpietro Ghedina, che una settimana fa era stato il primo a puntare il dito contro l’imprudenza dei turisti e a chiedere perché non fossero stati fermati tir e altri mezzi sprovvisti di catene o gomme termiche. «Nonostante abbia nevicato fino a mezzogiorno e altri 10 centimetri di fiocchi abbiano aumentato la coltre esistente, non abbiamo accusato disagi — assicura il primo cittadino —. Per l’intero pomeriggio la circolazione è stata molto fluida, per uscire da Cortina ci sono voluti 7-8 minuti contro le cinque ore del 27 dicembre. E le strade sono pulite, i mezzi spargisale sono tutti fuori. E’ un risultato eccezionale, considerando che per Capodanno sono arrivati 60mila visitatori in un centro che conta 6mila residenti». «Cortina ha vissuto momenti di caos — aggiunge Alessandra Moretti, consigliere regionale — gestiti però bene dal Comune, che ha fermato il panico generato da messaggi fuorvianti alimentati dai social e potenzialmente dannosi per una località in un momento magico per i Mondiali del 2021. Sotto Natale e negli altri periodi di alta affluenza occorre organizzare un comitato di controllo regionale tra istituzioni e forze dell’ordine. Casi così non devono ripetersi».