Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Festeggiamenti con i metal detector Il Comune: «La prova è stata superata»
Niente boom di visitatori ma una festa in totale sicurezza e senza disagi. Qualcuno ai varchi per accedere alle piazze del primo Capodanno «sotto osservazione» si è fermato, scegliendo di trascorrere la serata altrove. Mica per timori di ressa o problemi, bensì perché la coda e i controlli in un’area ristretta contingentata hanno fatto un po’ da muro. È stato comunque un veglione da oltre diecimila persone in centro storico, sotto le stelle (e una leggera pioggia) del 31 dicembre. «Le iniziative di prevenzione e di monitoraggio adottate hanno funzionato – ha commentato il vicesindaco e assessore alla sicurezza Roberto Grigoletto -. Ci siamo confrontati per la prima volta con la circolare Gabrielli e sappiamo che da adesso in avanti tutte le manifestazioni nelle città, quelle di maggiore impatto e afflusso di visitatori, dovranno presentare misure di sicurezza maggiori, ma a Treviso siamo pronti. Questo Capodanno per noi era una prova importante e l’abbiamo superata. C’erano metal detector, transenne, addetti alla sicurezza e forze dell’ordine, ma chi doveva assistere agli spettacoli ha potuto godere di una bella serata senza alcun tipo di inconveniente». Problemi agli accessi, i 13 varchi posizionati lungo le strade che portano a piazza Aldo Moro e dei Signori, piazza San Vito e la Loggia dei Cavalieri, non ce ne sono stati. Proteste non se ne sono avute, anzi: a un certo punto, verso la mezzanotte, qualche concessione è stata fatta a chi era rimasto fuori dalle transenne, e man mano che le persone uscivano altre se ne facevano entrare per permettere a tutti di arrivare più vicini alla musica e ai fuochi d’artificio.
Radio Company, che ha organizzato il veglione con la musica su tre palchi e lo spettacolo pirotecnico dalla Torre Civica, ha stimato almeno diecimila persone in città, in calo rispetto ai grandi risultati degli ultimi anni, mentre nelle tre piazze degli eventi è stato rispettato il numero chiuso come da prescrizioni di sicurezza (complessivamente una zona «rossa» da 3500 persone). All’una, tuttavia, la folla era in gran parte smaltita mentre in altri anni la festa si è protratta anche oltre: la pioggia ha costretto i meno temerari a rientrare in casa o a scegliere uno dei locali del centro rimasti aperti per garantire alla festa una degna prosecuzione. Sul palco principale c’erano anche il sindaco Giovanni Manildo, gli assessori Grigoletto e Franchin e le consigliere comunali De Zanet e Tocchetto: a loro il compito di fare gli auguri ai trevigiani.
Una piccola polemica c’è stata, anche se il disguido è durato poco e non ha avuto ripercussioni. «Poco prima delle dieci, quando eravamo già in piazza dei Signori per partecipare alla festa, ci hanno fatti uscire dal perimetro perché la piazza doveva essere bonificata – ha raccontato una spettatrice -. Queste cose non andrebbero fatte quando gli spettatori sono già all’interno, dovrebbero essere fatte prima per trovare il luogo sicuro quando si riempirà di gente. Un errore evitabile, poteva essere gestito meglio».
Il pienone in piazza è stato registrato anche a Conegliano e Castelfranco, che organizzavano il Capodanno rispettivamente in piazza Carducci e piazza Giorgione.
S.Mad.